Si scaldano i motori per la 24h di Cremona

Di DAVE ,

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Siamo evoluti dai 13 km per “passistoni” della 1° edizione nel lontano 2003, ai poco più di 6 km  dello scorso anno, con un tracciato molto più nervoso, con “strappetti” e continui rilanci, più guidato e più premiante per scattisti, avvezzi alle ruote grasse che non per stradisti, poco abituati a mantenere alta la velocità in curva, a “dosare” nei tratti sabbiosi e a rilanciare dopo gli stretti toboga, che abbiamo di anno in anno inserito.

Continueremo tra tradizione e novità, mantenendo i punti ormai divenuti dei “classici” nel nostro tracciato. Come ad esempio i tornantini in salita di ingresso e uscita, dalla splendida zona paddock, come il “toboga del bodro” e quello del Po. E poi “la grande buca”, ricordo della storica inondazione del 2000, quando il fiume ruppe l’argine, proprio in quel punto, scavando un cratere di oltre 50m di diametro e naturalmente l’irrinunciabile “Lido dei Caroni”, a ridosso delle acque del fiume. Per prima cosa rispetto alla scorsa edizione, il senso di marcia invertito, che rende gli stessi tratti “diversi”.

Poi un nuovo settore che speriamo sia, apprezzato, al punto da aggiungersi a quelli che ogni anno ci vediamo quasi costretti a confermare: che abbiamo denominato “La Lucciola”. E’ composto da una doppia discesina, seguita da uno strappetto in salita, che porta a una “S” in discesa su 2 livelli, inserita in un boschetto dalla vegetazione rigogliosa, per poi risalire con un’ultima rampetta sul grande “argine maestro”.

Per colpa o per merito dell’inondazione della scorsa primavera e dei ritocchi naturali della “pienetta” del Po di novembre, sarà nuova anche la traccia all’interno del “Lido dei Caroni”. Diversa, ma sempre contraddistinta dai consueti brevi tratti sabbiosi, che rendono difficile il passaggio, soprattutto dopo molte ore di gara e molti transiti.

Il nuovo tracciato, misurerà tra i 6,6km e i 7,2km. Due le 2 ipotesi che stiamo vagliando. La seconda più lunga prevede il passaggio in un punto più basso, rispetto all’alveo del fiume, quindi assoggettabile a piena, che non siamo ancora certi di poter inserire. Certamente il tracciato rispetterà quelle che per noi sono delle priorità assolute e quindi sarà: ripulito, completamente sterrato, naturale, tecnico, interamente presidiabile e modificabile in caso di avverse condizioni meteo per agire sempre nelle migliori condizioni di sicurezza.

Entro febbraio, meteo permettendo, contiamo che il percorso sia almeno sommariamente pulito, tracciato e segnalato, in modo da essere giù fruibile per chi lo volesse testare (anche se naturalmente non ancora nelle condizioni ottimali pre-gara).

Foto e testo di Matteo Ciaghi

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