Olanda: Niels Albert vince la quinta prova del Trofeo Superprestige

Di MARCO CESTE ,

Niels Albert
Niels Albert

Felicità e delusione sono stati i sentimenti alternativi che hanno provato Niels Albert e Sven Nys al termine della quinta prova del Trofeo Superprestige di ciclocross che si è disputata per la venticinquesima volta a Gieten, in Olanda, città che fu sede dei campionati mondiali di ciclocross nel 1991 quando il ceco Radomir Simunek, neo professionista con la società ciclistica Spallanzani Selle Italia, battè l’idolo locale Adrie Van der Poel e nel medesimo contesto l’azzurro Daniele Pontoni colse la medaglia di bronzo nella prova riservata ai dilettanti finendo alle spalle dell’elvetico Thomas Frischknecht e del danese Henrik Djernis.
Albert, già vittorioso ieri nella prova di Coppa del mondo a Koksijde era strafelice, alla fine, per aver recuperato un handicap di 20” persi nelle fasi concitate della partenza, ritardata di tre minuti causa la caduta, per il forte vento, peraltro molto gelido, di una fila di transenne, sul rettilineo di lancio della gara, pochi attimi prima del segnale luminoso di start. 
Nys, subito nelle prime posizioni, ed Albert in coda, sembrava un confronto impari, già segnato, anche in prospettiva, dal momento che nella classifica del Superprestige l’iridato precedeva già di sette punti il suo abituale rivale.
Ma proprio mentre Albert operava un graduale e stupefacente recupero verso le posizioni di testa, Nys cadeva, si rialzava, e poco dopo restava appiedato da un irreparabile guasto meccanico, lontano dal box per l’assistenza meccanica. Doppia sfortuna, quindi, per il campione del mondo. 
Nys, dopo aver cambiato la bici, perdeva quasi un minuto. Provava, quando mancavano quattro giri al termine, a recuperare posizioni per entrare nei primi quindici e racimolare qualche punto per la classifica. Sembrava potesse riuscirci ma poi, deluso, alzava bandiera bianca e si ritirava. Ora egli si trova addirittura con un disavanzo di otto punti da Albert che andava a vincere precedendo di 15” il giovane olandese Lars Van der Haar, sfortunato a sua volta per aver perso l’aggancio al pedale e il salto di catena nello strappo che precedeva il rettilineo d’arrivo. 
In volata sarebbe stato un valido antagonista per Albert, ultimo al termine del primo giro e primo al traguardo.
Per il terzo gradino del podio, sulla scia del deluso Van der Haar, Tom Meeusen aveva la meglio sui tedeschi Philipp Walsleben e Marcel Meisen mentre il campione nazionale belga Klaas Vantornout, nono a 36” da Albert, è ora a pari punti con Nys nella classifica provvisoria in vista della sesta prova che avrà luogo il 29 dicembre a Diegem, cittadina prossima all’aeroporto Zaventem di Bruxelles, sede storica del Superprestige. 
Nella categoria Under 23 ancora alla ribalta Mathieu Van der Poel il quale, dopo un aspro confronto metteva in fila i belgi Yorben Van Tichelt (a 10”), Gianni Vermeersch (a 23”), Tim Merlier (a 28”) e suo fratello David Van der Poel (a 30”). Il giovane Mathieu ha così confermato il comando nella classifica provvisoria Under 23 con cinque punti su Vermeersch e quindici su suo fratello David. Sfortunato, infine, l’iridato della categoria, l’olandese Mike Teunissen, costretto al ritiro per le contusioni di una plateale caduta in partenza.
Tra gli Juniores il belga Yannick Peeters, campione europeo, ha anticipato di 23” il suo connazionale Thijs Aerts e di 29” il ceco Adam Toupalik. Lo stesso Peeters comanda la classifica di categoria con tre punti su Thomas Joseph e tredici su Aerts.
Infine, la gara open femminile, per la quale non è prevista classifica a punti, è stata ben controllata dall’inglese Helen Wyman, anch’essa campionessa continentale, la quale anticipava di 26” la belga Sanne Cant e di 31” l’olandese Sabrina Stultiens.
La prossima settimana il calendario ciclocross Uci prevede, in ambito europeo, gare in Austria, Inghilterra e Svizzera ma tutto il nostro interesse sarà rivolto all’appuntamento di Silvelle di Trebaseleghe dove si disputerà la quarta prova del Giro d’Italia di ciclocross, quella dedicata al ricordo del caro Armando Zamprogna, gara non a caso denominata “Ciao Armando”. Saremo in tanti, come e più dell’anno scorso, ne sono certo.

Alfredo Vittorini - Federciclismo

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