Mondiale Gravel: Daniel Oss d'argento, bronzo per Chiara Teocchi, oro al belga Vermeersch e alla francese Ferrand-Prévot

Di GIANCARLO COSTA ,

Podio maschile Mondiale Gravel (foto Federciclismo)
Podio maschile Mondiale Gravel (foto Federciclismo)

Il belga Gianni Vermeersch conquista il primo Mondiale Gravel della storia che ha visto l’arrivo a Cittadella al termine dei 190 km di gara. Vermeersch ha battuto l’azzurro Daniel Oss (+ 43”) e l’olandese Mathieu Van der Poel (a 1’28”). L'Italia vede anche il 7° posto di Alessandro Demarchi e il 9° di Davide Ballerini, mentre tra i grandi nomi è 4° l’ex campione olimpico Greg Van Avermaet, 8° il ceco Stybar e 14° Peter Sagan.
Subito le prime parole di Oss, al termine della gara e di Daniele Pontoni, CT.
Era una gara su cui c’era molta curiosità, sentivi di essere da podio? “Il lotto di partenti era qualificato e quindi non era facile gestire la corsa, anche se non eravamo in tanti alla partenza. Inoltre, la condotta di gara non si poteva prevedere, pensavamo sarebbe stato un po’ come un’avventura. Abbiamo sfruttato la situazione, perché ben presto si è frammentato il gruppo, chi era davanti era favorito. E’ nata una fuga a 2, sarebbe stata meglio se fossimo stati in 3 o 4. Si è evoluto tutto in modo strano. Lui (il belga Vermeersch) è stato più forte e bravo nel tecnico”.
Cosa è successo nel finale? “Negli ultimi 10 chilometri, nel single track ho perso metri e poi il gap è cresciuto. Semplicemente avevo dato tutto”.
Una prova tosta: “Ho sofferto tantissimo, al di là della fuga, non è facile gestire una corsa a 300 watt medi, in pratica come una Roubaix. Se ho pensato anche di poter vincere? Un po’ ci ho sperato, a 30 km dalla fine. Volevo anticipare, ma lui aveva una buona gamba”.
“Cosa vuol dire nella mia carriera questo risultato? Sono vecchiotto e non ho grandi aspettative. Ero curioso per l’evento e volevo esserci per capirne le dinamiche. Si apre un nuovo mondo satellite del ciclismo. La specialità non è né strada né mtb, ma una cosa nuova che deve essere capita. Il gravel ha un futuro ed è un modo diverso di pensare la bicicletta, sia a livello industriale che per il resto”.
I ringraziamenti: “Ringrazio la nazionale e la squadra che mi ha lasciato partecipare al Mondiale. Inoltre, grazie ai tecnici Mirko Celestino e Daniele Pontoni per i consigli e la parte tecnica la manifattura Valcismon (Castelli)”.
Raggiante Daniele Pontoni che vede così valorizzato il suo lavoro: “Chiudiamo 2 giornate con 2 medaglie storiche per il settore. Ieri il bronzo di Chiara Teocchi, e un’ottima prova di squadra, a cui si somma l’argento di Daniel Oss. Hanno corso tutti in modo impeccabile, grazie ai ragazzi e allo staff”

Mondiale Gravel femminile

E' il suo decimo campionato del mondo in carriera, il quarto in questa stagione. A Cittadella la trentenne francese Pauline Ferrand-Prevot ha fornito l'ennesima prova superlativa della sua lunga e luminosa carriera: imbattibile anche nel Gravel. Lungo i 140 chilometri del tracciato che collegava Vicenza a Cittadella, con gli unici sobbalzi altimetrici subito dopo il via, la transalpina non ha sbagliato nulla. Impeccabile anche nella volata a due, che l'ha vista prevalere sulla biker svizzera Sina Frei, campionessa del mondo short track 2021 e argento nel cross country all'Olimpiade di Pechino, una che sullo sterrato sa il fatto suo. Distanziata di poco, ha ottenuto la medaglia di bronzo la bergamasca Chiara Teocchi, un'altra specialista degli sterrati, terza anche al campionato italiano Gravel.
Un podio dunque, quello di Cittadella, occupato per intero da atlete del fuoristrada.

In via Campo Marzo a Vicenza si sono schierate una quarantina di atlete di 16 nazioni. Gara tiratissima sin dalle prime battute. Messi alle spalle i Berici, all'ingresso della provincia di Padova rimangono in testa 20 concorrenti. Da queste si avvantaggiano Pauline Ferrand-Prevot, Sina Frei, Chiara Teocchi, assieme a due stradiste, la tedesca Jade Treffeisen e la statunitense Lauren Stephens. A -50 chilometri hanno un vantaggio di un minuto sulle inseguitrici. Ferrand-Prevot pigia sul gas e l'americana si arrende, restano quattro atlete a giocarsi tre medaglie. Dietro, intanto, la campionessa italiana Barbara Guarischi si avvicina sempre più: sarà quinta.

Nel fossato erboso attorno alle mura di Cittadella la Treffeisen perde terreno, l'ultima rampa è fatale anche alla Teocchi e così quella per la maglia iridata diventa una sfida a due. In volata la Frei si rassegna ad un destino segnato, quello di soccombere all'avversaria più temuta e più quotata.

Fonte Federciclismo

  • Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006. Collaboratore della rivista ALP dal 2007 al 2010. Collaboratore del sito www.snowboardplanet.it nel 2007. Facebook: Giancarlo Costa

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