Dal primo dicembre partono le iscrizioni alla Sudtirol Dolomiti Superbike di Villabassa

Di GIANCARLO COSTA ,

Partenza Dolomiti Superbike 2019 (foto Newspower)
Partenza Dolomiti Superbike 2019 (foto Newspower)

Quando a Villabassa, in Alto Adige, gli oltre 600 temerari alle ore 8 del 9 luglio 1995 hanno preso il via alla prima Sudtirol Dolomiti Superbike, non pensavano di certo che sarebbero entrati nella storia della mtb. In quell’anno, quando la mtb era ai primordi e in particolare quella delle lunghe distanze, Ekkehart Dörschlag e Maria Canins vinsero la gara dopo 105 km di fatica superando 3.000 metri di dislivello. Ma anche Markus Rainer e Nathalie Santer, gareggiando sul percorso “medio”, firmarono quello che sarebbe diventato un lungo e prestigioso albo d’oro.

Dal primo dicembre gli organizzatori della Südtirol Dolomiti Superbike, capeggiati ieri come oggi da Kurt Ploner, aprono le porte ai tanti appassionati che vorranno far parte integrante della 26.a edizione di una fra le più belle, partecipate e storiche gare di mtb italiane e fra le più apprezzate al mondo: la data da segnare in calendario è sabato 10 luglio, ma anche domenica 11.
L’edizione 2020 è stata rinviata al prossimo anno per le limitazioni dovute al Coronavirus, ora la macchina organizzativa si rimette in moto, per molti non ci sarà più la classica corsa al pettorale perché chi lo aveva prenotato per l’edizione 2020 è già automaticamente incluso nella lista iscritti del 2021.

I due percorsi della Südtirol Dolomiti Superbike, da sempre fascinosi e spettacolari, sono un’autentica calamita per i bikers esigenti, ma qualunque appassionato di mtb può vivere l’esperienza della gara altoatesina che offre diverse opportunità. Sabato 10 luglio partenza unica a scaglioni, consentendo in gara di decidere – a seconda delle proprie condizioni fisiche – se affrontare il tosto tracciato di 123 km oppure l’altrettanto bello ma più “morbido” di 60 km. E dal 2021 il percorso rimarrà fisso, fotocopiando praticamente il giro in senso orario del 2019.

Domenica 11 luglio invece si alzerà il sipario sulla novità annunciata per il 2020, una ‘maratona’ di 42 km non competitiva dedicata interamente alle e-mtb (possibilità di noleggio in loco), salendo su nello splendido anfiteatro di Prato Piazza dopo lo start da Villabassa. Come detto, domenica non sarà una giornata agonistica e così la festa della Südtirol Dolomiti Superbike verrà amplificata, con gli e-bikers chiamati ad una colazione in compagnia a base di cappuccino e brioches offerta dagli organizzatori, ma saranno molto apprezzati anche il ristoro a Carbonin e il pranzo tipico finale a Prato Piazza, nella stessa giornata in cui a Villabassa i bikers più giovani scalderanno l’atmosfera con lo Junior Trophy.
Spesso per le coppie di sportivi la giornata di gara è motivo di “separazione”, così ecco una bella idea voluta dagli organizzatori della Südtirol Dolomiti Superbike, l’inserimento delle categorie “Lui&Lei” e “Lei&Lei” con l’obbligo di partecipazione differenziata sulle due distanze, medio e marathon.

Ma ci sarebbe dell’altro, Kurt Ploner però non vuole svelare tutte le novità in un colpo solo. Sul sito www.dolomitisuperbike.com ci sono tutte le info del caso. Per chi non si è già iscritto nel 2020 la tariffa di partecipazione è di 90 euro, ma i primi 1000 più veloci a registrarsi quest’anno potranno accedere con lo sconto di 10 euro. E il Covid? Si spera che a luglio sia solo un brutto ricordo da dimenticare con una bella cavalcata sulle Dolomiti.

Fonte Newspower

  • Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006. Collaboratore della rivista ALP dal 2007 al 2010. Collaboratore del sito www.snowboardplanet.it nel 2007. Facebook: Giancarlo Costa

Commenta l'articolo su Twitter...

Può interessarti