Ancora doping tra i pro...e ancora delusione per gli appassionati

Di DAVE ,

Quello che vi propongo di seguito è un mio pensiero a riguardo del recente caso di doping al Tour De France per Riccardo Riccò, non c'entra nulla con la mountainbike e con i soliti articoli e interventi che vi proponiamo, però mi sentivo di farlo e vorrei sapere cosa ne pensate...

E' successo di nuovo, come un fulmine a ciel sereno quando nessuno se lo aspetta, perchè è così estasiato dalle gesta atletiche che non pensa neanche che il suo nuovo idolo possa essere dopato. Sono passati 10 anni da quando è stato beccato il Pirata, dieci anni di scandali, di conferenze stampa in cui si smentiva qualsiasi coinvolgimento, di fenomeni che cadevano e cadono colpiti dall'antidoping, ma niente sembra cambiato, in Italia come all'estero.

E' successo di nuovo, a Riccardo Riccò, la sorpresa del 2008 ciclistico, si era già messo in mostra nella scorsa stagione in squadra con Simoni, quest'anno si è giocato il Giro fino alla fine e al Tour si è presentato più in forma che mai piazzando due zampate vincenti sul terreno a lui più congeniale, la salita.

Già dalla passata stagione erano partiti i primi paragoni con il grande Pantani e ironia della sorte parte della squadra di Riccò è la stessa del Pirata, non più di tre giorni fa in occasione della seconda tappa vinta, al tg sportivo facevano vedere un parallelo tra Pantanti e Riccò, per far vedere che i due sono simili, stesso stile, stessa forza ad arrampicarsi sulle salite più dure...e stessa sorte...solo che ancora non lo sapevano...

Beccati tutti e due nel momento clou della stagione, all'apice della forma e del successo...per la delusione e l'incredulità di tutto il mondo ciclistico e non...

Per Marco sappiamo tutti come è andata a finire, tutti ci ricordiamo il Pirata per le sue gesta e non per i suoi sbagli, sicuramente anche perchè la fine che ha fatto non è stata solo colpa sua, ma è stata colpa di un mondo che l'ha cancellato e l'ha isolato. Per Riccò è e sarà diverso, un'altra età, un'altra epoca...quello che proprio non riesco a spiegarmi è il perchè continuare a rischiare così tanto; dieci, quindici anni fa potevo capire che uno sfidasse la sorte perchè i controlli erano più blandi, ma ora riescono a controllare anche se hai bevuto un caffè di troppo e ti tocca prima o poi, perchè controllano tutti, allora perchè continuare a doparsi?

C'è ancora un'altra cosa che non capisco, perchè quando un'atleta viene trovato positivo è l'unico a pagare? Perchè la squadra può permettersi di licenziarlo in tronco e lavarsene le mani? Va bene, avrà un grosso danno di immagine, ma finisce lì, perchè non indagano e mettono in galera anche i team manager, i medici e i preparatori? Gli atleti non se le fanno da soli le trasfusioni di sangue, non si fanno da soli le "siringate di potenza".

Eppure le notizie che si sentono sono: "La squadra si dissocia da tizio...", "Il team licenzia in tronco pinco perchè non era a conoscenza delle sue attività...", "il dottor gigetto non era presente quando il dopato faceva uso di sostanze...", ma stiamo scherzando? Atleti che vengono seguiti in ogni singola attività giornaliera per valutarne stato di salute e forma? che subisono tac, radiografie, esami di sangue e urine anche per un raffreddore e il team non sa niente?

Facciamo pagare gli atleti, colpevolizziamoli e umiliamoli in pubblico ma insieme a loro mettiamoci i medici che dovrebbero fare il bene per la salute, i preparatori, i team manager e gli agenti, mettiamo tutti sulla gogna, bandiamoli dal movimento ciclistico!

Adesso si scandalizzano perchè Riccò è in carcere visto che in Francia il doping è un reato perseguibile penalmente, e allora? che problema c'è? un ladro non finisce in carcere quando viene beccato? E Riccò non ha "rubato" facendo uso di sostanze che ne hanno alterato le prestazioni fisiche? Insieme a Riccò, però mettiamo anche tutti gli uomini che seguono la sua salute e i suoi contratti di sponsorizzazione!

Altro discorso per il doping amatoriale, quello si che è preoccupante, ancora più preoccupante di quello professionistico per un semplice motivo: gli amatori non sono seguiti da medici, non sono controllati in modo approfondito, sono autonomi e autodidatta, si dopano con il fai-da-te e questo è ben peggio di quello che fanno i professionisti, perchè non si sa cosa si prende e quali effetti provoca sul corpo e chi lo racconta poi alle mogli, fidanzate e famiglie che si diventa impotenti, che vengono i tumori a fegato, stomaco e pancreas per le schifezze ingerite? Il tutto per cosa?...per vincere una gara amatoriale di ciclismo, corsa, nuoto, body building, etc... quando a casa ci sono i figli e le amate che aspettano di vederti arrivare soddisfatti della tua prestazione, che arrivi primo ultimo o non arrivi proprio!

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