Alla Crespadoro MTB i successi di Nicholas Pettinà e Vera Medvedeva

Di GIANCARLO COSTA ,

Podio maschile Crespadoro MTB (foto organizzazione)
Podio maschile Crespadoro MTB (foto organizzazione)

Weekend perfetto quello passato alla Crespadoro. Meteo clemente, sole e temperature molto gradevoli sin dalla mattina hanno accompagnato la gara vicentina alla sua settima edizione. Sul sito della manifestazione si narra della nascita della Crespadoro Mtb come ad una mezza scommessa davanti un bicchiere di birra. Crespadoro non è una città men che meno una metropoli. Nei piccoli paesi collinari o di montagna si usa ancora molto ritrovarsi nei vari bar del posto per poter scambiare qualche chiacchiera tra amici. Ci si conosce tutti e si passano le serate tra racconti e programmi. Così nacque la manifestazione delle “piccole Dolomiti”, da uno scherzo una battuta, fino a diventare una delle granfondo più partecipate del Veneto e del nord Italia.

L’avvicinamento al comune di Crespadoro fa ben presagire i biker. Montagne che si inerpicano dure tra valli e pascoli, lasciano all’immaginazione dei biker tanti single track, discese e salite ripide e divertenti. La realtà rispetta poi l’immaginazione con tanti divertenti sentieri, tanti single track da percorrere a gas aperto e panorami davvero inaspettati. Montagne fresche, cascate, ruscelli da guadare, in sella o a piedi. La gara si snoda salendo verso quelle che vengono definite le piccole Dolomiti, rigogliose montagne, fresche e verdi come conosciamo ormai le più famose sorelle trentine.
Alle 9.30 si va, verso l’uscita del paese per cercare il ritmo sulla prima salita in asfalto. In concomitanza con il campionato italiano marathon la gara è orfana di tanti pro rider italiani che ovviamente sono andati a presenziare l’appuntamento agonistico più importante della stagione, il tricolore. I due fratelli russi Medvedev, Alexey, campione europeo marathon e il fratello minore Dimitry scelgono Crespadoro per continuare a gareggiare. Lo stesso fa Medvedeva, russa anch’ella che si presenta come la favorita numero uno.

Dopo qualche chilometro di asfalto che sgrana il gruppo si comincia a fare della vera mtb. Sentieri belli e ben tenuti, si incrociano per dar vita nella parte alta del tracciato ad un vero e proprio parco giochi. Cambiato per necessità organizzative, il percorso presenta diversi tratti molto tecnici, sia in salita che in discesa, da affrontare con accortezza massima per divertirsi e pedalare spensierati.
Le rampe iniziali sono di quelle “pedalabili”. Regolari, come si suol dire, da ritmo. Davanti si capisce subito che la vittoria se la giocheranno in 3. Pettinà e i due fratelli russi Medvedev. Tra le donne invece il copione sembra abbastanza scontato. Fin da subito infatti Medvedeva mette le sue ruote davanti e non sembra avere nessuna intenzione di mollare la prima piazza.
Poi si scende intorno ai 500 m di altitudine per riprendere la seconda salita con rampe invece meno docili e con single track a tratti sconnessi e difficili da percorrere in sella.
Il finale invece si presenta nervoso con tanti rilanci, intervalli tra single track verso la valle e salite brevi ma molto intense che mettono a dura prova le gambe degli atleti già fiaccate da oltre mille metri di dislivello percorsi.
La differenza la fa Pettinà rilanciando in continuazione sui pedali verso l’arrivo e mettendo in fila in due Medvedev che arriveranno al traguardo con poco più di un minuto di ritardo, insieme, quasi abbracciati.

Trionfo dunque per il portacolori del GS Carabinieri che sta provando in tutti i modi la ricerca del miglior stato di forma dopo alcune vicissitudini fisiche che lo hanno messo a dura prova, dalle quali però con forza e coraggio sta uscendo come un leone qual è.
Nove invece i minuti che Vera Medvedeva mette tra se e Debora Piana, seconda davanti a Edi Boscoscuro.

A Crespadoro si incrociavano due circuiti; il Bike World Zero Wind, giunto alla sua quarta tappa e che vedrà i prossimi appuntamenti alla Troi Trek e alla 3 Epic e il Vi-Cup, un circuito provinciale vicentino.

Buona la logistica della gara. Griglia ai limiti della capienza considerato il posizionamento nella piazza del paese. Segnaletica quasi sempre perfetta anche se in alcuni tratti ci sentiamo di raccomandare qualche presenza ulteriore per indicare il percorso ma soprattutto in caso di necessità considerata l’inaccessibilità dei soccorsi in alcuni punti impervi. La quantità di asfalto riteniamo non sia più una pregiudizievole per questa gara. E’ ben distribuita ed evidentemente necessaria per permettere lo svolgimento della manifestazione. L’ingorgo iniziale all’imbocco del primo single track non è stato molto gradito. Non ci esprimiamo considerato che non sappiamo se di vitale necessità o se inserito per tagliare l’asfalto. Se fosse il secondo caso, forse sarebbe meglio qualche metro di più di asfalto che intoppo di qualche minuto nelle retrovie.

A noi la Crespadoro è piaciuta soprattutto per quanto riguarda il percorso e i paesaggi attraversati. Single track davvero belli e adrenalinici. Si nota l’enorme sforzo organizzativo che il Comitato Organizzatore ha messo in campo insieme a tanti volontari e alle autorità locali presenti alle premiazioni finali.

Risultati ufficiali al link: https://www.endu.net/it/events/crespadoro-bike/results

Di Emanuele Iannarilli

  • Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006. Collaboratore della rivista ALP dal 2007 al 2010. Collaboratore del sito www.snowboardplanet.it nel 2007. Facebook: Giancarlo Costa

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