Tour de France: dominio sloveno sul Grand Colombier, tappa a Pogacar, Roglic in Giallo, Bernal a 7 minuti

Di GIANCARLO COSTA ,

Tadej Pogacar vincitore al Grand Colombier (1)
Tadej Pogacar vincitore al Grand Colombier (1)

L’arrivo in salita della 15ma tappa, da Lione al Grand Colombier di 174 km con 3000 metri di dislivello, è stata dominata dallo squadrone giallo della Jumbo-Visma, la squadra del leader della corsa Primoz Roglic, che ha letteralmente distrutto gli avversari, anche se poi a conti fatti sul traguardo il rivale più pericolo per il sogno giallo dell’ex campione di salto con gli sci, parla la sua stessa lingua e oggi non ha perso, ma vinto la tappa allo sprint contro lo stesso Roglic e guadagnato 4 secondi, quell’abbuono (10 per Pogacar, 6 per Roglic). Del derby sloveno per la vittoria si parlerà soprattutto la prossima settimana, oggi la notizia è che il vincitore del 2019, Egan Bernal si è staccato ed è naufragato a 7 minuti e la sua squadra Ineos Granatiers, per la prima volta dal 2012, è apparsa inferiore ad un’altra (la Jumbo-Visma) e la sua unica punta lontana dalla possibilità di podio. Con Thomas e Froome alla Tirreno-Adriatico per preparare Giro e Vuelta, con Carapaz a far da gregario a Bernal ma lontano dalla condizione con cui vinse il Giro d’Italia, la squadra che ha dominato il ciclismo mondiale negli ultimi 8 anni rischia di chiudere il Tour senza un corridore nei primi 5 e senza un successo di tappa, una vera e propria rivoluzione.

Da subito vanno in fuga in 8, con i nostri Trentin, Marcato e Bonifazio in evidenza, anche in ottica Mondiale di Imola. Sul penultimo colle, il Col de la Biche, Rolland staccato Herrada e Geschke, e raggiunge l’austriaco Gogl, ma da qui in poi inizia un’altra tappa, quella dei migliori in classifica generale, che si sfideranno sulla salita del Grand Colombiere, 15 km con 1300 metri di dislivello. A 13 km dal traguardo, uno dei momenti importanti della storia di questo Tour: il vincitore 2019, il colombiano Egan Bernal, si stacca con Quintana e inizia a scivolare dal gruppo di testa perdendo via via terreno nonostante i 2 compagni Jonathan Castroviejo e Michal Kwiatkowski, provino a sollecitarlo a tener duro per non perdere troppo il contatto dalla maglia Gialla. E tutto questo è successo non per uno scatto di Roglic o Pogacar, ma dopo le tirate di Wout Van Aert in versione gregario di lusso. I Jumbo-Visma continuano l’opera di demolizione della concorrenza con George Bennett prima e Tom Dumoulin poi, con Adam Yates che prova l’allungo viene ripreso quasi subito. All’ultimo chilometro scatta Primoz Roglic, ma non fa il vuoto, rimangono Kuss, Pogacar, Porte e López. Quindi volata finale con Tadej Pogacar che dimostra a dispetto dei sui 21 anni un talento da veterano. Non avendo compagni di squadra, marca Roglic e gli scatta via negli ulltimi metri, andando a vincere la sua seconda tappa al Tour de France e portandosi a soli 40 secondi dalla maglia Gialla. Con l’ultima settimana ancora da correre, non è difficile immaginare 2 sloveni sul podio, ma quale sarà l’ordine? Quello odierno non è così scontato, visto che a parole e nei fatti, Pogacar non sembra per niente accontentarsi del secondo posto, ascoltando la sua intervista. Terzo Porte a 5″. quarto López a 8″; seguito a a 15″ da Mas, Kuss, Landa e Yates, quindi a 18″ Urán. Migliore degli Italiani Damiano Caruso tredicesimo a 1’54”.

In classifica generale Primoz Roglic sempre in maglia Gialla, segue Tadej Pogacar a 40″, Rigoberto Urán terzo a 1’34”, quarto López a 1’45”, quinto Yates a 2’03”, sesto Porte a 2’13”, settimo Landa a 2’16”, ottavo Mas a 3’15”, nono Quintana a 5’08” e Dumoulin decimo a 5’12”.

  • Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006. Collaboratore della rivista ALP dal 2007 al 2010. Collaboratore del sito www.snowboardplanet.it nel 2007. Facebook: Giancarlo Costa

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