Conquistadores Cup: il fascino dell’Isola d’Elba, la storia, la natura

Di EMANUELE IANNARILLI ,

Ricognizione Conquistadores Cup (foto Iannarilli) (1)
Ricognizione Conquistadores Cup (foto Iannarilli) (1)

Day1
“Ciao Emanuele, sono Sergio, della Conquistadores Cup”;
“Ciao Sergio, è un piacere sentirti. Tutto ok?”.
“Si, si, ti chiamavo per invitarti a Porto Azzurro per una ricognizione
sul percorso della nuova gara che faremo ad ottobre”.
“Ah, si? Grazie, quand’è che parto?”.

Credo si sia svolta più o meno in questi termini la telefonata d’invito di
Sergio, deus ex machina della gara di Porto Azzurro, al sottoscritto. Lui
ignorava totalmente il fascino che l’Isola d’Elba ha su di me. Detto e fatto.
La Conquistadores Cup è una “nuova” gara, che comincia, con buoni
auspici, a muovere i primi passi verso quella che a Porto Azzurro
vorrebbero diventasse un “must” per gli appassionati delle ruote
grasse. In realtà la Conquistadores Cup ha origine ben più lontane, con
protagonisti importanti e fasti non da poco.

Quando parti da casa e ti dirigi verso l’isola d’Elba hai solo una cosa,
maledetta nella testa; organizzare i tuoi giorni in maniera da poter
esplorare almeno una piccola parte dei fantastici sentieri che la
tracciano da parte a parte. Non hai l’imbarazzo della scelta, hai la
scelta che ti crea imbarazzo, notti insonni, cartine, mappe, forum,
consigli. Insomma, vorresti poter avere nelle gambe 100 km al giorno
per 7 giorni almeno. Su ciò si crea la base logistica di una gara, sul
territorio, sulla naturale predisposizione che ha nel servire
egregiamente tutti coloro che salgono in sella e si lasciano trasportare
dal continuo intersecarsi di sentieri, strade forestali, cave, miniere,
single track, boschi, spiagge. Come se lasci un bambino chiuso in una
camera con uno scatolone di lecca lecca. Fino a che non sta male, non
smette.

Non vorrei diventasse un’ode all’Elba, passiamo dunque a quello che
offre la Conquistadores Cup anche se mi piacerebbe andare avanti ad
oltranza.
L’obiettivo è quello di poter far nascere a Porto Azzurro qualcosa che
porti a conoscenza di quanto di inesplorato offre il territorio del
comune agli amanti della mountain bike. Una competizione richiama
sicuramente gente che possa apprezzare il tracciato, anche se forse a
volte lo sforzo, la fatica non riescono a lasciare il minimo spazio
all’occhio, che vorrebbe la sua parte. Eccome se la vorrebbe. Da un lato
c’è la gara, i sentieri, le salite, le discese. Dall’altro ci sono i panorami, il
mare, i vicoli del centro cittadino, la fortezza spagnola, il porto.
Il comune ha dato pieno appoggio a questo tipo di iniziative per
incentivare il turismo su due ruote e dare la possibilità ai partecipanti
di scoprire quanto altro c’è nella terra degli “spagnoli”.

Ah, non lo sapevate? Porto Azzurro o che dir si voglia, Lungone o Porto Lungone, fu teatro di scontri epici tra spagnoli e francesi per il controllo del territorio. Sembra che ciò sia dipeso molto dal porto, che allora sembrava un punto strategico e nevralgico per gli scambi commerciali.
Dapprima i francesi ottennero il comando, ben presto però gli spagnoli
li rispedirono a casa con armi e bagagli. Per non sembrare troppo poco
riconoscenti eressero la “fortezza Spagnola” sul punto più alto del
paese per tenere ancor più sotto controllo gli attacchi nemici. Qualche
anno dopo però, alla dipartita degli spagnoli venne trasformata in
carcere e ad oggi “ospita” decine di detenuti provenienti da tutt’Italia.
La fama negli anni è migliorata, ma in passato il carcere di Porto
Azzurro era sinonimo di regime detentitivo retto e molto , molto rude.

Non era in programma una sortita così lunga nei meandri della storia
di Porto Azzurro e passare ora a narrare l’uscita sui sentieri sarebbe
riduttivo per l’una e per l’altra storia. Ogni cosa abbia il suo tempo. La
giornata sui pedali insieme a Sergio, Andrea e Daniele, dovrà averne
per forza maggiore un altro, a brevissimo giro di “post”.

Stay tuned…come dicono gli ammericani.

Di Emanuele Iannarilli

  • Appassionato di sport estremi in particolare Mtb, Surf, Snowboard. Ha collaborato con Pianetamtb.it per la stesura di articoli e report per le maggiori granfondo off-road italiane e gare a tappe internazionali. Responsabile comunicazione Challenge 24mtb 2013/2014. Atleta endurance con partecipazione a gare internazionali, marathon, granfondo, gare a tappe. Responsabile comunicazione di alcune granfondo nazionali e collaboratore per alcuni brand off-road per test materiali, prova nuova prodotti. Blogger e responsabile comunicazione Bike Action Team.

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