Il 2 gennaio di 57 anni fa’ moriva Fausto Coppi

Di GIANCARLO COSTA ,

I ricordi di Fausto Coppi a Castellania (foto Palumbo)
I ricordi di Fausto Coppi a Castellania (foto Palumbo)

Il 2 gennaio di 57 anni fa’ moriva Fausto Coppi, il “Campionissimo” del ciclismo italiano e mondiale. Moriva a 40 anni a causa di un attacco di malaria non diagnosticato correttamente, che ha strappato allo sport italiano uno dei più grandi atleti di sempre, passato dalla storia dello sport più popolare all’epoca alla leggenda non solo sportiva dell’Italia del secolo scorso. Ieri tanti i ricordi, un bellissimo servizio su RaiSport curato da Beppe Conti ha ripercorso la vita sportiva di Coppi e le sue vicende umane, che viste con l’occhio di oggi ci sembrano appartenere al medio evo e invece era l’Italia di sessanta anni fa’. Era un altro ciclismo ed erano altri uomini, che hanno attraversato la guerra, cosa che ha penalizzato un palmares comunque leggendario, ma che conferisce ulteriore grandezza alla sua statura sportiva e umana. Quando si dice che il ciclismo dovrebbe essere studiato sui libri di storia, non è solo una battuta degli appassionati, ma un modo per rivivere la storia di un’Italia che ha saputo rialzarsi dalle distruzioni della seconda guerra mondiale, e ha avuto negli eroi sportivi come Fausto Coppi (o il Grande Torino) i simboli della rinascita italiana finiti per un tragico destino.

L’Airone ha chiuso le ali, ma continua a volare la leggenda di un “uomo solo al comando”.

  • Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006. Collaboratore della rivista ALP dal 2007 al 2010. Collaboratore del sito www.snowboardplanet.it nel 2007. Facebook: Giancarlo Costa

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