La promessa ciclabile della neosindaca di Torino Chiara Appendino alla prova di governo

Di EMANUELE ZANGARINI ,

Chiara Appendino in bici. Le sue promesse sulla ciclabilità alla prova dei fatti a Torino.
Chiara Appendino in bici. Le sue promesse sulla ciclabilità alla prova dei fatti a Torino.

Chiara Appendino (M5S) neoeletta ieri al secondo turno sindaco di Torino (202.764 voti pari al 54,56% delle preferenze) promette riduzioni delle auto, ciclabilità e pedonalizzazioni. Vediamo i punti del programma che promette di attuare.

Dalle parole del suo programma il “trasporto pubblico che viene valorizzato ed esteso, il recupero di spazi contesi per la mobilità dolce, il rinforzo della legalità e della sicurezza sulle strade cittadine, la riduzione dei danni generati da una mobilità distorta […] la promozione della mobilità elettrica, dello sharing, dell’uso della bicicletta, la riduzione della congestione”.

La sindaca eletta punta sull'intermodalità, l'utilizzo integrato di trasporto pubblico, parcheggi in periferia e bicicletta. La Appendino come il suo predecessore Piero Fassino (PD) conferma la priorità negli investimenti della seconda linea della metro (M2) che ora a Torino è limitata all'asse che va dal Lingotto (sud) per andare fino a Collegno (ovest). L'estensione della metropolitana collegherebbe la parte Nord di Torino (Stazione Rebaudengo passando per Corso Giulio Cesare) con il centro passando per la centralissima Piazza Castello. Nel programma della neosindaca viene citata anche una terza linea della Metro M3 che collegherebbe Torino a Venaria Reale sulla linea Torino-Ceres dirottando i fondi del tunnel di Corso Grosseto a cui si oppone.

Sul fronte della mobilità dolce il programma prevede un ampliamento e un collegamento delle zone pedonali esistenti e investimenti sulla ciclabilità. Secondo quando segnalato dall'Ufficio Biciclette del comune la città vanta 175km di piste ciclabili (dati 2012) e ha già attivo un servizio di bike sharing (TOBike) con oltre 130 stazioni dove è possibile previo abbonamento salire su una delle bici gialle per visitare l'antica capitale sabauda.

L'idea nel programma della Appendino è di privilegiare “la mobilità lavorativa e scolastica” rispetto a quella turistica in bicicletta passando anche dall'abbattimento del numero di auto per abitante, operazione che passerebbe anche dal disincentivo dell'uso dell'auto tramite lo stop alla costruzione di nuovi parcheggi interrati e le pedonalizzazioni.

L'incremento del trasporto pubblico unito alla migliore ciclabilità compenserà nelle idee del programma della neosindaca la riduzione del trasporto automobilistico privato. L'acquisto di mezzi a emissioni zero per il trasporto pubblico e l'installazione di nuove paline elettriche per la ricarica dei mezzi privati elettrici e del car sharing mirano invece a trasformare il trasporto privato che verrà eroso dalla maggiore capillarità del trasporto pubblico e della diffusione della bicicletta per i gli itinerari casa-lavoro e casa-scuola. Obiettivo è abbattere il fenomeno polveri sottili di cui Torino è triste primatista nel superamento delle soglie.

Solo fra cinque anni i torinesi potranno dire se la città dell'auto si sarà trasformata nella città della bici. Per adesso i ciclisti torinesi non possono che vigilare e fare pressione sull'amministrazione per chiedere che i numerosi punti sulla ciclabilità nel programma della sindaca eletta vengano attuati.

  • Curo le rubriche a tema ambientale di bici.news e outdoorpassion.it. Seguo la parte tecnico-informatica di Outdoor Passion. Twitter: @emazangarini

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