Yeti presenta la nuova SB66 con un innovativo sistema di sospensione posteriore
Di DAVE ,
Yeti è uno di quei marchi di nicchia che fanno della qualità costruttiva e la cura maniacale dei particolari il loro pounto di forza. Finora Yeti ha avuto in catalogo una macchina da disces: la 303 RDH, la ASR e la 575 per un uso trail, una 29er e un paio di altri modelli rivolti ad un uso cross country.
Mancava il mezzo da all-mountain/enduro che le avrebbe permesso di competere alla pari con i concorrenti nel settore che maggiormente si sta evolvendo in queste ultime stagioni.
Ecco quindi andare a completare l'offerta con la SB66, una bici da all mountain con 152mm di corsa al posteriore e sopratutto un nuovo sistema di sospensione brevettato denominato Switch.
Si tratta di un dual link della stessa famiglia del sistema Zero di Mondraker, del DW-Link di Dave Weagle o del VPP di Santa Cruz e Intense, cioè il carro posteriore e il triangolo principale del telaio, sono due pezzi unici uniti da due leveraggi.
La caratteristica del sistema Switch è un eccentrico montato appena sopra al movimento centrale che ruota su se stesso all'azionamento dell'ammortizzatore, ovviamente l'obiettivo finale è quello di slegare completamente l'azione del biker in pedalata dal lavoro della sospensione per ammortizzare gli urti provenienti dal terreno.
Il telaio è costruito in alluminio idroformato della serie 6000, attacco ISCG05, attacco diretto sul telaio per il deragliatore, guide per il montaggio del reggisella telescopico, passaggio interno dei cavi, battuta posteriore del mozzo di 142mm.
I colori sono il classico verde acqua del logo Yeti, il giallo/verde acqua e nero. Come da tradizione Yeti vende solo il kit telaio e ammortizzatore Fox RP23 con trattamento Kashima ottimizzato per il sistema di sospensione.
Per vedere alcuni video del funzionamento del sistema di sospensione e le specifiche tecniche: http://www.pinkbike.com/news/Yeti-SB-66-First-Look-2011.html