Vuelta 2013: alla faccia di Giro e Tour
Di MARCO CESTE ,
Spesso snobbata e troppe volte sottovalutata, la Vuelta si riprende una bella rivincita nei confronti di tutti quelli che in più occasioni l'hanno considerata un giro minore rispetto ai cugini Giro d'Italie e Tour de France.
L'edizione numero 68 del Giro di Spagna ha regalato un condensato di emozioni che da tempo gli amanti del ciclismo non vivevano: 13 tappe su 21 con la salita a fare da protagonista, tre corridori - Christipher Horner, Vincenzo Nibali e Nicholas Roche - che in più occasioni si sono rubati l'un l'altro la maglia di leader, uno splendido Alejandro Valverde che ha poi saputo strappare a Roche il terzo gradino del podio e tanti arrivi di tappa inaspettati, quando tutti aspettavano la volata e invece la corsa si risolveva con un allungo nel finale e una vittoria in solitaria.
Lo statunitense della Radioshack Leopard, Chris Horner, ha quasi 42 anni, da 18 è fra i professionisti e prima di questa Vuelta aveva vinto il giro di Georia nel 2003, il giro dei Paesi Baschi nel 2010 e il giro di California nel 2011. Con il trionfo di oggi è diventato il più vecchio vincitore di uno dei tre grandi giri ciclistici (Giro, Tour e Vuelta).
Ha vinto l'atleta che in queste 21 tappe si è dimostrato il più forte: i tifosi italiani hanno sperato e ad un certo punto, forse, erano sicuri di poter festeggiare grazie a Vincenzo Nibali. Ma quando la strada ha iniziato a salire sul serio, Horner ha messo in mostra tutta la sua classe e il suo stato di forma, non lasciando scampo agli avversari e soprattutto all'italiano dell'Astana.
Nibali, comunque, ha corso una splendida Vuelta: dopo 21 tappe, dopo oltre 84 ore di pedalate, è giunto sul traguardo di Madrid che ha sancito la fine del giro spagnolo con soli 37" di ritardo dal vincitore. A lui, che ha ammesso senza troppi giri di parole di aver fatto il possibile ma di non aver potuto contrastare la superiorità dell'americano, va un grandissimo plauso.
Il grazie più grande però, da parte di tutti gli appassionati e amanti di ciclismo, va alla Vuelta 2013, che ha saputo dare spettacolo puro, emozioni e colpi di scena in serie.