Vittoria solitaria di Tony Martin nella 9a tappa del Tour de France, da Gérardmer a Mulhouse. Il francese Tony Gallopin è la nuova maglia gialla, Vincenzo Nibali 2º.
Di GIANCARLO COSTA ,
Nella seconda tappa di montagna sui Vosgi abbiamo assistito alla grande impresa di Tony Martin, che vince la sua terza tappa in carriera al Tour de France, la prima in linea (le altre ovviamente a cronometro, specialità in cui è Campione del Mondo), dopo essere stato in fuga per 155 dei 170 km previsti da questa tappa con partenza a Gérardmer e arrivo a Mulhouse. Una fuga non solitaria, visto che con lui c'era l'italiano Alessandro De Marchi, che ha ceduto negli ultimi 50 km ripreso prima della GPM del Gran Ballon quando era a caccia della maglia a Pois. A questo punto per il tedesco della Omega Pharma Lotto inizia una cronometro fino al traguardo, che conclude vittoriosamente siglando la classica impresa “d'altri tempi”, 170 km in 4h09'34”.
E non è che dietro l'hanno lasciato andare, visto che nel gruppo inseguitore s'è scatenata la bagarre, visto che era in ballo anche la maglia Gialla. Maglia che finisce sulle spalle del francese Tony Gallopin, che in fuga in 2 prima e in gruppetto poi ha tirato a tutta fino a conquistare un vantaggio sulla linea del traguardo di 1'34” nella classifica generale su Vincenzo Nibali, che non ha esagerato a far tirare la sua squadra, l'Astana, gestendo la situazione e controllando quello che comunque rimane sulla carta il rivale più pericoloso in vista del podio di Parigi: Alberto Contador.
Dopo le scintille di ieri, si aspettano i fuochi artificiali domani, 14 luglio festa nazionale francese, con il tappone che prevede 7 Gpm e l'arrivo in salita a La Planche des Belles Filles. Domani un francese in maglia gialla farà felici i tifosi francesi, ma soprattutto si capirà chi tra gli uomini di classifica potrà realmente correre per conquistare la maglia Gialla a Parigi e non solo un piazzamento nei primi 10. Un duello che salvo sorprese sarà ancora tra Nibali, Contador e Porte, in attesa delle salite delle Alpi e soprattutto dei Pirenei. Con il sogno giallo di Nibali non certo svanito, solo rimandato.