Troi Trek: Medvedev in forma mondiale, Gaddoni anche
Di GIANCARLO COSTA ,
Polcenigo (Pn): la settimana metereologica parlava chiaro, il rischio pioggia era, molto, molto alto. A volte si spera che le previsioni siano sbagliate e fino all’ultimo si accendono ceri e fanno macumbe per esorcizzare quella certezza che più canali invece confermano. Se la speranza degli atleti può essere alimentata con qualsivoglia metodo, quella degli organizzatori non può invece tralasciare un piano B per evitare spiacevoli situazioni che ogni tanto si creano in eventi di questo genere. Nulla di tutto ciò è successo invece alla Troi Trek.
Ore 9.30 puntuale lo start dal microfono di Fabio Balbi, speaker della manifestazione. Diversi i big presenti, partendo dai fratelli russi Medvedev, fino a Casagrande, Michele e Francesco, Failli, Ferraro, Cargnelutti, De Cosmo, fino a Elena Gaddoni, Annabella Stropparo che sta rientrando dopo l’infortunio, Pellizzaro.
Allo start veniva comunicato con anticipo quello che era stato già preannunciato nei giorni scorsi. Il piano B per salvaguardare l’incolumità degli atleti, prevedeva il taglio di un single track impegnativo che dal punto più alto della gara portava verso la valle dopo circa 30 km di gara. A detta anche del russo Medvedev sarebbe stato abbastanza pericoloso.
Davanti partono subito a gas spalancato. Ce lo conferma Damiano Ferraro che dopo qualche settimana di stop a causa di qualche problema fisico, torna nella mischia per preparare un finale di stagione a tutta: “Davanti sono partiti subito fortissimo. Io avevo deciso di fare la mia gara senza farmi prendere la mano, anche perché non avrei avuto poi la giusta gamba per stare con loro.”
Medvedev non si nasconde e come spesso gli capita va davanti a fare ritmo seguito dai due compagni di squadra del team Taddei, Casagrande e Failli che provano a tenere il ritmo del russo. Elena Gaddoni, tesso team dei tre, da parte sua pensa di fare la stessa cosa e parte da sola per prendere subito un buon margine su Pellizzaro e Scipioni.
La gara procede costante verso il gpm di giornata che segna la fine dei circa 1700 metri di dislivello previsto con 54 km di percorrenza con Casagrande e Failli che provano ad andare a prendere Alexey Medvedev. La discesa finale invece non fa altro che confermare la supremazia del russo che vince in 2 ore 25 minuti e 20” che dichiara: “Mi è piaciuta molto la gara, organizzata molto bene, percorso bellissimo. Sono in un ottimo stato di forma. Ho spinto molto nella prima parte della stagione per poi riprendere un po fiato nei mesi estivi dove io solitamente non corro. Sono davvero pronto per il mondiale, percorso che ho provato e che sembra davvero disegnato per me. Mi piace tantissimo, duro e anche molto tecnico.” Dietro Francesco Casagrande mantiene la seconda posizione guadagnata nell’ultima ascesa sul compagno di squadra Failli che chiude terzo, poi il trio Trek, Michele Casagrande, De Cosmo e Ferraro. Unanime il commento di tutti i big. Complimenti da tutti i fronti per come si è saputa gestire la situazione. Non era semplice, di acqua ne è caduta davvero molta, compreso il vento che nella notte ha sbaragliato quanto preparato il giorno precedente aggiungendo lavoro extra a quanto già previsto. Ciò che ha comportato una giornata del genere è sicuramente la rinuncia di diversi atleti alla partenza e numerosi ritiri a causa di problemi tecnici. In tutti i casi al traguardo son arrivati ben 422 atleti (dati Tds), a fronte di circa 700 iscritti.
Post gara perfetto per gli atleti che hanno trovato un ottimo ristoro finale, un buon pasta party, lavaggio bici a portata di mano e docce comode per tutti.
Polcenigo dal canto suo ci ha davvero stupito. Un borgo bellissimo, con tanta natura attorno. Ruscelli, cascate e sorgenti, con tanti sentieri per tutti i gusti.
Ricordiamo anche che la gara friuliana era la penultima del circuito Bike World Zero Wind e tappa anche del circuito IMA Scapin.
Di Emanuele Iannarilli