Tour de France: settima tappa spettacolare, vince ancora Wout van Aert
Di GIANCARLO COSTA ,
Come al solito il Tour de France esplode quando meno te lo aspetti. Settima tappa battezzata per velocisti la Millau-Lavaur di 168 km, anche se in questo Tour bisogna ricordare che mediamente ci sono 2600 metri di dislivello a tappa, roba da far impallidire le granfondo e questo per 21 giorni. Succede così che fin da subito la Bora-Hansgrohe inizia a tirare piancia a terra, la prima ora a 51 km/h di media. Vogliono far selezione tra i velocisti e riportare Peter Sagan in maglia verde, cosa che riesce alla squadra tedesca, peccato per Sagan che poi in volata è non pervenuto quando tutto sembrava apparecchiato per la sua prima vittoria in questo Tour.
Sotto il forcing della Bora-Hansgrohe, restano un centinaio di corridori davanti, mentre la maglia verde Bennet e i velocisti con le loro squadre rimangono attardati e non riusciranno più a rientrare.
C’è anche la fuga solitaria del belga Thomas De Gendt, specialista di queste azioni, che però viene poi riassorbito dopo il passaggio da Castres, a 40 km dalla fine.
Ma è qui che iniziano le emozioni. A Castres soffia forte il vento trasversale, e l’Ineos inizia a fare i ventagli, con Michal Kwiatkowski aiutato da Alberto Bettiol e Julian Alaphilippe. Il gruppo si spezza ai meno 34 km, rimangono nel secondo gruppo Richie Porte, Bauke Mollema, Esteban Chaves, Ilnur Zakarin, Mikel Landa e Tadej Pogacar. I quaranta corridori al comando tirano a tutta, perdendo anche Richard Carapaz, che fora, e Bernal non può certo aspettarlo.
All’ultimo chilometro si preparano alla volata, che si pensa per Sagan o Boasson Hagen, ma improvvisamente la Jumbo-Visma capisce che può fare tris, e Roglic e Dumoulin tirano Wout Van Aert fino a 400 metri, poi il tre volte campione del mondo di ciclocross ci pensa da solo a cavarsela e andare a vincere con una volata imperiale, in una stagione incredibile che l’ha visto vincere Strade Bianche, Sanremo e 2 tappe al Tour. E il Mondiale di Imola non è lontano, visto com’è andato in salita al servizio di Roglic nei giorni scorsi. Alle sue spalle si piazzano nell’ordine Edvald Boasson Hagen, Bryan Coquard, Christophe Laporte, Jasper Stuyven, Clément Venturini, Hugo Hofstetter, Egan Bernal, Adam Yates e Alejandro Valverde. Lo sloveno Pogacar, questa mattina terzo, arriva a 1’21”.
Adam Yates sempre in maglia gialla con 3″ su Primoz Roglic, 9″ su Guillaume Martin, 13″ su Egan Bernal, Tom Dumoulin, Nairo Quintana, Romain Bardet, Miguel Ángel López, Thibaut Pinot e Rigoberto Urán.
Weekend sui Pirenei per il Tour de France, domani con una tappa corta, la Cazères sur Garonne-Loudenvielle di 141 km con 3 salite, ma con arrivo in discesa, che potrebbe neutralizzare le differenze fatte in salita.