Tour de France: Fabio Aru sempre maglia Gialla, vittoria di tappa per Barguil

Di GIANCARLO COSTA ,

Fabio Aru secondo giorno in maglia Gialla (foto cyclingnews)
Fabio Aru secondo giorno in maglia Gialla (foto cyclingnews)

Nel giorno della festa nazionale francese, il 14 luglio, si è corsa la tappa Saint-Girons-Foix, 101 km con 3 salite di prima categorie, e un concentrato di emozioni che dovrebbe far riflettere chi disegna i percorsi, visto che con una tappa di soli 100 km si è fatto più spettacolo e movimenti in classifica che con i tapponi da 250 km.

Preso tra due fuochi Fabio Aru ha conservato brillantemente la maglia gialla. I due fuochi erano la AG2R che cercava tappa e maglia per l’idolo di Francia Romain Bardet e la Sky, che ovviamente cercava di riportare in giallo Froome, anche se a conti fatti avrebbe in casa un altro potenziale vincitore come lo spagnolo Mikel Landa, che ancora una volta in carriera si ritrova a fare in gregario anche se avrebbe le gambe da capitano.

Fabio Aru, rimasto presto solo, dopo i ritiri di Cataldo e Fuglsang, adotta l’unica tattica possibile, cioè di marcare i più diretti rivali in classifica generale come Froome e Bardet. Così si scatenano in attacco il redivivo Contador, a cui si aggiunge Landa prima passivo, poi quando capisce che può prendere la maglia Gialla, tira a tutta. E dietro arriva Quintana, che dopo la prova di oggi e con le Alpi nell’ultima settima può ancora sperare di ribaltare il Tour.

Dietro attacca Froome, a meno di un chilometro dalla vetta dell’ultima ascesa. In breve il vantaggio dei fuggitivi rientra nei canoni accettabili per Aru. Lo scatto di Froome, almeno oggi in salita, non fa male. Il Cavaliere dei Quattro Mori resiste e risponde da vero leader.

Nella discesa seguente, tecnica e pericolosa, ci prova, come da copione, Bardet. Anche per il francese, però, non c’è spazio. Ci prova Uran, ma Fabio chiude ancora. Gli ultimi 20 chilometri sono un susseguirsi di scatti e controscatti. Aru risponde con sapienza, marcando solo i primi tre inseguitori nella generale, alimentandosi e reidratandosi, senza mai perdere il filo di una tappa che si rivela difficile come nelle previsioni.

Vince, sul traguardo di Foix, la maglia a pois Barguil, l’alfiere del Team Sunweb regola nell’ordine Quintana e Contador, al momento i due grandi sconfitti di questo Tour. Al quarto posto Landa, futuro compagno di squadra di Quintana, che rischia di diventare un separato in casa Sky, proprio perché forse va più forte di Froome in salita ed è a poco dalla maglia Gialla.
Il tifo dell’Italia invece è compatto: tutti per Fabio Aru, il Campione d’Italia.

Classifica di tappa
1 Warren Barguil (Fra) Team Sunweb in 2h36'29"
2 Nairo Quintana (Col) Movistar Team
3 Alberto Contador (Spa) Trek-Segafredo
4 Mikel Landa (Spa) Team Sky 0:00:02
5 Simon Yates (GBr) Orica-Scott 0:01:39
6 Daniel Martin (Irl) Quick-Step Floors
7 Michal Kwiatkowski (Pol) Team Sky 0:01:48
8 Christopher Froome (GBr) Team Sky
9 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team
10 Rigoberto Uran (Col) Cannondale-Drapac

Classifica maglia Gialla
1 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team in 55h30'06"
2 Christopher Froome (GBr) Team Sky 0:00:06
3 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale 0:00:25
4 Rigoberto Uran (Col) Cannondale-Drapac 0:00:35
5 Mikel Landa (Spa) Team Sky 0:01:09
6 Daniel Martin (Irl) Quick-Step Floors 0:01:32
7 Simon Yates (GBr) Orica-Scott 0:02:04
8 Nairo Quintana (Col) Movistar Team 0:02:07
9 Louis Meintjes (RSA) UAE Team Emirates 0:04:51
10 Alberto Contador (Spa) Trek-Segafredo 0:05:22

  • Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006. Collaboratore della rivista ALP dal 2007 al 2010. Collaboratore del sito www.snowboardplanet.it nel 2007. Facebook: Giancarlo Costa

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