Tom Dumoulin trionfa a Oropa
Di GIANCARLO COSTA ,
La tappa dei Campionissimi incorona uno che è sulla buona strada per diventarlo: Tom Dumoulin vince in maglia rosa la Castellania-Oropa, 131 km tutti in Piemonte dal paese natale di Fausto Coppi fino al Santuario di Oropa, traguardo ormai classico della corsa rosa che vide nel 1999 l’impresa di Marco Pantani, che proprio per questo motivo in suo onore, questa salita è a lui dedicata.
Ma l’attualità parla olandese e purtroppo ancora una volta non italiano. Ma bisogna solo applaudire, come hanno fatto i 100000 spettatori tra Biella e Oropa, l’impresa dell’argento olimpico a cronometro di Rio, il più forte a cronometro che tiene in salita, che corre con sicurezza e nel finale da una grande dimostrazione di forza che lo lancia sempre di più verso il successo finale, regalandosi la seconda vittoria di tappa di questo Giro d’Italia, e consolida la sua posizione in maglia rosa, che sembra sempre più difficile da togliergli, visto che il Giro finisce con una cronometro di 30 km.
Tappa corta corsa ad un ritmo pazzesco, 3h02’ per il vincitore alla media dei 43 km/h, con i fuggitivi di giornata recuperati ben prima di Biella, e sugli ultimi 11 km, con 800 metri di dislivello, si scatena la bagarre tra gli uomini di classifica. Oggi non è giornata per comprimari, tappa troppo importante e anche chi lotta per la classifica generale vuol vincere. Il primo che attacca è il piemontese della Sky, Diego Rosa, arriva ad avere una quindicina di secondi e poi viene ripreso. La Movistar fa un ritmo infernale, ma a 4 km dall’arrivo parte Pozzovivo, ripreso quasi subito e a questo punto parte Nairo Quintana, che sembra predestinato ad un altro successo di tappa come sul Block Haus. Ma qui la corsa cambia, la maglia rosa, memore della tappa del Block Haus, non lascia troppo spazio allo scalatore colombiano, e progressivamente gli torna sotto. Gli altri, Nibali per primo, capita l’antifona, si mettono a ruota di Dumoulin, che li riporta sotto e a 2 km riaggancia Quintana. Purtroppo Nibali perde terreno, e rimangono in 4 a giocarsi la tappa, con la maglia rosa che continua a tirare a tutta per guadagnare ilpiù possibile in classifica generale. Proprio per questo la sua vittoria finale ha il valore dell’impresa. Di solito in queste situazioni, chi tira arriva poi quarto e gli altri a ruota si giocano la tappa nel rettilineo finale. Invece Quintana perde 14” secondi e arriva 4°, Mikel Landa che non ha tirato un metro è 3° a 9”, il russo Ilnur Zakarin in testa fino a 50 metri dall’arrivo, si pianta sul più bello ed è secondo a 3”, Tom Dumoulin quasi incredulo vince questa tappa mitica e mette ulteriore pressione a chi alla vigilia aveva i favori dei pronostici: Quintana, Nibali, Pinot. Quindi Pinot arriva 5° a 35”, Yates arriva 6° a 41” e Vincenzo Nibali raggiunto e scortato dal suo compagno Pellizzotti è 7° a 43”., quindi seguono Kruijswijk e Kangert a 46″, Pozzovivo a 50″, Jungels, a 1’22” e Bauke Mollema a 1’46”.
Non cambia molto in classifica generale, se non che i distacchi incominciano a dilatarsi a favore di Tom Dumoulin che conduce in 59h31’17”, Quintana è 2° a 2’47”, Pinot 3° a 3’25”, Nibali 4° a 3’40”, Zakarin 5° a 4’24”, Mollema 6° a 4’32”, Kangert 7° a 4’55”, Pozzovivo 8° a 4’59”, Jungels 9° a 5’28” e Andrey Amador 10° a 5’36”.