Novità e impressioni sulle ruote Fir Mtb 2017
Di EMANUELE IANNARILLI ,
La storia non si dimentica così come non si dimentica ciò per cui si è lavorato per anni e cioè la ricerca continua della qualità del prodotto e soprattutto l’affidabilità dei materiali insieme alla robustezza. Le novità nel mondo delle ruote per utilizzo off-road non mancano. Un comune denominatore sembra spesso essere la ricerca della leggerezza che può essere un sicuro vantaggio in ambienti race ma ciò può comportare qualche rischio in termini di affidabilità.
Fir, Fabbrica Italiana Ruote, segue da anni una linea ben definita e anche il catalogo 2017 fa intravedere questa attenzione con importanti novità in termini di nuovi materiali, mozzi, larghezza canali e profili differenti.
Cominciando ad analizzare quelle che sono le novità maggiori riscontriamo immediatamente un utilizzo ricorrente del nuovo canale del cerchio, il “Wide”, che letteralmente significa “largo”. La differenza è di circa 5 mm rispetto al precedente. I fattori che hanno portato verso questa soluzione sono essenzialmente dovuti alla maggiore stabilità che il cerchio regala alla ruota trasferendo vantaggi in termini di superficie a terra, minor pressione di gonfiaggio, rigidità maggiore della ruota, che nel caso del cerchio 29” va a completare quel “gap” torsionale dovuto alla maggior ampiezza della ruota. La frenata e la guida ovviamente ne giovano molto.
In attesa dei test si riscontrano fattori oggettivi che rispondono, se vogliamo, a fattori di pura fisica. Più grande è la superficie frenante minore è lo spazio di arresto. Più bassa è la pressione del pneumatico, più elevata sarà la quella stupenda sensazione di guida che porta a sentire il mezzo incollato a terra. Con il vecchio canale la bassa pressione in alcuni casi voleva dire maggior possibilità di foratura, soprattutto sulla parte laterale del pneumatico data da quel fastidioso effetto “palloncino” che poteva causare fatali tagli.
La soluzione ”Hookless” riguarda invece la parte interna del canale e va a risolvere quel grande dilemma al quale doveva rispondere chi aveva voglia di acquistare un nuovo set di ruote in carbonio e cioè l’affidabilità, in termini di rischio di rottura del cerchio. Il tallone di Achille del cerchio in generale ma soprattutto del cerchio in carbonio era, adesso possiamo affermarlo con certezza, la “fragilità” data dalle spalle del canale. La classica forma a “J” che permetteva il tallonamento del copertone, prevedeva una fresatura delle parti alte del canale dove spesso venivano riscontrate bozzature (nei casi di cerchi in alluminio) o rotture (nei casi di quelli in carbonio). L’eliminazione della forma a “J”, sostituita da spalle dritte più robuste, permette sicuramente di viaggiare con pressioni più basse abbassando di molto i rischi di rottura o bozzatura. Questa importante novità riguarda le ruote di alta gamma, sia in carbonio che in alluminio.
La grande espansione del cerchio in carbonio, sia per uso Xc che Trail ma anche Enduro, ha indotto Fir ad adottare per questa gamma di prodotti soluzioni nuove che potessero soddisfare tanti rider. Oltre alle grandi innovazioni già menzionate si è lavorato sul mozzo e sulla costruzione del cerchio. La riduzione del numero dei raggi da 32 a 28 nel cerchio Fusion Carbon ha permesso di adottare un nuovo sistema di mozzi in Cnc superleggero che permette l’abbassamento del peso totale del cerchio da 1550 gr a ben 1400 gr (la coppia) senza andare a modificare la struttura dei canali e senza “limare” materiale dove ce n’è più bisogno. 150 gr non sono certo pochi e posizionano il nuovo Fusion Carbon Xc tra i migliori cerchi in commercio in termini di peso.
Tornando a citare il passaggio iniziale, la storia non si dimentica e dunque tutto viene preparato in Italia con la massima accortezza e professionalità stando sempre attenti ai particolari e alle esigenze del biker.
Nella prossima news dedicata al nuovo catalogo si parlerà di “Boost”, “Dean Easy” e compatibilità “Rs1”. Le novità come vedete non sono finite.
Di Emanuele Iannarilli
Articolo Publiredazionale