Mondiali Pista: Elia Viviani campione del mondo nell'Eliminazione, argento per Consonni e Scartezzini nel Madison
Di GIANCARLO COSTA ,
L’anno magico dello sport italiano sembra non finire mai. L’ultima giornata dei Campionati Mondiali di ciclismo su pista regalano ancora medaglie e soprattutto l’immenso Elia Viviani, campione del mondo nell’Eliminazione, un titolo mondiale che era l’unica cosa che Viviani non aveva vinto, dopo il titolo olimpico, quelli europei e le tappe in tutti e 3 i grandi giri.
L’Eliminazione è quanto di più spettacolare si possa vedere nel ciclismo su pista: 25 ciclisti in gruppo, ogni 2 giri uno sprint che elimina l’ultimo e così, come veri “highlander”, ne rimarrà uno solo, almeno per la medaglia d’oro. Oro che Elia Viviani ha vinto con uno sprint imperioso sul portoghese Leitao.
Il medagliere finale recita: Italia al terzo posto alle spalle di Germania e Olanda, secondo per numero complessivo di medaglie: 10. Perché oltre all’oro di Viviani, oggi è arrivato anche l’argento di Simone Consonni e Michele Scartezzini nella Madison.
MADISON
La medaglia d’argento nel Madison ha un peso specifico particolare, giungendo in una disciplina olimpica. Simone Consonni e Michele Scartezzini hanno vinto l’argento, cedendo solo alla coppia danese Hansen-Morkov. Distacco, dopo 50 chilometri di grande sofferenza, di appena 4 punti.
La gara registra, dopo neanche 20 giri, la caduta di Michele Scartezzini. Il tempo di tornare a girare in pista e la coppia azzurra lancia il proprio attacco che gli permette di conquistare punti e un giro. Salgono in testa alla classifica e amministrano il vantaggio nella prima parte di gara. Poi si scatena la bagarre, nella quale danesi e britannici provano a spaccare la corsa. Scartezzini e Consonni mostrano ottimo affiatamento e condizione. Non si lasciano scappare la caccia decisiva, quella che li catapulta, insieme alla Danimarca, ai vertici. Il resto è un duello tra le due coppie, che si risolve solo all’ultimo sprint a favore degli scandinavi.
Mai un mondiale pista si è concluso con un bottino così sontuoso per l'Italia. 10 medaglie, equamente suddivise tra settore femminile (oro per Paternoster e Fidanza, argento del quartetto e bronzo Balsamo nell'omnium) e maschile (oro del quartetto e Viviani, argento per Milan e Madison, bronzo per Ganna e Viviani nell'Omnium). Tre note positive, che meritano in futuro una più attenta analisi: l'età media delle donne bassa e con ancora tanto margine di crescita; il numero di inseguitori in grado di dare continuità al progetto endurance; un ritrovato Viviani che più passano i giorni e più riacquista confidenza con la pista. Il quadriennio che porta a Parigi è appena iniziato.
Fonte Federciclismo