Milano – Torino: a Superga Primoz Roglic vince la corsa ciclistica più antica del mondo
Di GIANCARLO COSTA ,
Una splendida giornata di sole ha accompagnato la fatica dei corridori impegnati nella 102ma edizione della Milano – Torino, la cui prima edizione si corse nel 1876, risultando così essere la corsa ciclistica più antica del mondo. Oggi tutto è cambiato, le bici, le strade, i corridori, la comunicazione, ma anche per i protagonisti in partenza oggi c’è il fascino della storia. Ci sono tutti i migliori a cominciare dal francese Alaphilippe Campione del mondo, allo sloveno Pogacar vincitore del Tour de France, al nostro infinito Nibali, tutti a correre sulle strade che da Magenta portano alla basilica di Superga, passando per le strade del novarese, del vercellese, del biellese e del canavese. Tanta gente sulle strade per vedere passare i campioni del ciclismo, dopo un anno e mezzo di restrizioni per il covid prevale la voglia di sport e di stare all’aria aperta. E il ciclismo in fondo è l’essenza stessa di questi desideri, un mezzo ecologico per dar sfogo alla voglia di libertà.
Sulla salita di Zimone, alla quale si riferiscono le foto allegate, dopo 85 km passano in 6 con un vantaggio di 3 minuti sul gruppo: Oier Lazkano, Mattia Frapporti, Joan Bou, Davide Orrico, Kevin Vermaerke e Juri Zanotti, protagonista della mountain bike qui stagista nella Bardiani Csf Faizanè.
La corsa si accende prima di arrivare ai piedi della salita di Superga, da fare 2 volte. Infatti la giornata ventosa fa’ scattare i ventagli, protagonisti gli specialisti della Deceuninck QuickStep del campione del Mondo Alaphilippe, con l’aiuto della Jumbo Visma di Roglic e della Israel StartUp Nation di Woods e Froome. Costretti a inseguire la Ineos di Adam Yates e la Terk Segafredo di Nibali.
Qualcuno rientra nella prima salita verso Superga, quindi ora la testa della corsa è di circa 25 corridori, con tutti i migliori. In cima alla prima salita parte il belga Vansevenant della Deceuninck QuickStep, che guadagna una ventina di secondi fino all’inizio della salita finale.
Da qui in poi si muovono i top rider del gruppo, a parte Alaphilippe che si sfila subito dopo. Attacca Adam Yates in progressione e solo Roglic, Almeida, Woods, Pogacar e Valverde riescono a tenere la sua ruota. Poi si staccano Woods e Valverde, quindi nel tratto duro anche Almeida e Pogacar non riescono a tenere lo scatenato britannico. Lo sloveno Roglic prima studia Almeida e Pogacar, poi in un attimo si rimette facilmente a ruota di Yates. Il portacolori della Ineos scatta ai 600 metri, Primoz Roglic prima lascia fare, poi cambia e stacca inesorabilmente Yates andando a vincere sotto la Basilica di Superga a braccia alzate, confermandosi dopo la vittoria al Giro dell’Emilia come il corridore più in forma della seconda parte della stagione, che l’ha visto vincere anche l’oro olimpico a cronometro e la Vuelta spagnola. Un gran riscatto dopo la caduta del Tour de France che l’aveva costretto al ritiro. E sarà il gran favorito per il Lombardia di sabato, l’ultima “classica monumento” della stagione. Completano la top ten Adam Yates 2°, Almeida 3°, Pogacar 4°, Woods 5°, Gaudu 6°, Ulissi 7°, Masnada 8°, Quintana 9° e Valverde 10°.