Dal mare alla montagna: scoprire l'Abruzzo da cima a fondo in bicicletta
Di GIANCARLO COSTA ,
Visitare l'Abruzzo in bicicletta è il modo migliore per conoscere la varietà dei suoi paesaggi e la bellezza, spesso selvaggia, della sua natura. Scivolando con la bici lungo le strade locali si possono apprezzare il movimentato profilo costiero, i morbidi rilievi collinari e i freschi altipiani montani scegliendo, di volta in volta, l'ambiente naturale preferito e il livello di percorso più adatto ai propri polpacci. Un modo semplice e salutare per apprezzare i borghi incantati ancora ricchi di tradizione e immersi in paesaggi fuori dal tempo, solcati da antichi percorsi che, come una ragnatela, attraversano tutto il territorio abruzzese.
Pedalando lungo gli itinerari della costa o sull’aspra montagna, sulle morbide colline o ai margini degli impressionanti calanchi, attorno ai laghi o lungo gli argini verdeggianti dei torrenti, tra le faggete solenni o sulle brughiere degli sterminati altipiani, l’emozione sarà forte, da cima a fondo, tanto per i neofiti che per gli “arrampicatori” esperti.
In tutta la regione sono ben 46 gli itinerari, o tour, che conducono il visitatore alla scoperta dei diversi panorami geo-morfologici e culturali dell'Abruzzo, partendo quasi sempre da centri abitati dove è possibile trovare informazioni turistiche e rifocillarsi, o trovare ospitalità presso diverse tipologie di strutture ricettive: B&B, agriturismi, alberghi, campeggi e affitta camere.
La numerazione dei tour inizia dalla costa, con il numero 1 o del Corridoio Verde Adriatico, caratterizzato a nord da rigogliose pinete e a sud dall'affascinante Costa dei Trabocchi; i tour dal 2 al 12 partono dalla costa, si insinuano nella prima fascia collinare e attraversano la campagna costellate di abbazie, santuari e palazzi nobiliari, per giungere talvolta le pendici dei maestosi Appennini Abruzzesi; i tour dal 13 al 27 sono di difficoltà media e difficile e dai centri collinari dell'interno arrivano nei territori dei Parchi Nazionali del Gran Sasso e dei Monti della Laga e della Majella; da qui si diramano i tour dal 28 al 41, di livello medio e impegnativo, in una natura coinvolgente con boschi, creste montuose, valichi ed eremi; dal 42 al 46, infine, i tour si inoltrano nella Marsica tra la Piana del Fucino, la valle Roveto e il Carseolano.
Questi percorsi sono tutti segnalati sulla nuova brochure tematica e sul nuovo portale cicloturismo.abruzzoturismo.it entrambi realizzati in cinque lingue, italiano, inglese, tedesco, francese e olandese.
Le cartine, disegnate per ogni singolo itinerario, sono comode da consultare anche in sella alla bici e gli itinerari sono stati classificati tenendo conto della lunghezza del percorso, del dislivello, della pendenza media e della pendenza massima; ogni tour è inoltre corredato da dati tecnici relativi alla lunghezza, ai dislivelli, all'altimetria, al Roadbook, con alcune coordinate GPS.
La brochure può essere richiesta gratuitamente alla regione Abruzzo, o sfogliata on line sul portale cicloturismo.abruzzoturismo.it, da cui si possono scaricare anche i singoli tour e le schede con Roadbook e GPX.
Con la bici dalla costa dell'Adriatico alle pendici della Majella
Il tour numero 10 offre la visuale completa dei panorami naturali abruzzesi: 69,5 chilometri facili da percorre in bicicletta, andata e ritorno da Francavilla al Mare a Guardiagrele, per scoprire il fascino di un territorio unico in Italia e in Europa.
Partendo da Francavilla al Mare, vivace cittadina all'inizio della favolosa Costa dei Trabocchi, si percorre la strada che costeggia il corso del fiume Foro in direzione Guardiagrele.
La pendenza aumenta dolcemente salendo lungo il fianco delle morbide colline del chietino coperte da rigogliosi vigneti, dove si incontra il borgo di Miglianico con il bel castello posto in cima al centro abitato.
Il percorso procede e si immerge nel panorama verdeggiante, una leggera brezza rende meno faticosa la pedalata mentre il cinguettio degli uccellini va lentamente coprendo i rumori di fondo delle città, fino a raggiungere Giuliano Teatino. In questo piccolo e grazioso borgo, circondato da vigneti e frutteti, ogni anno alla fine di maggio o inizio di giugno si svolge la Sagra della ciliegia, frutto che qui cresce succoso e dolce grazie al sole che ne favorisce una maturazione ideale.
L'itinerario riprende e il profilo della Majella si fa più nitido, mentre si sale a raggiungere Guardiagrele, antico borgo medievale. Giunti ai piedi del paese è indispensabile concedersi una sosta per passeggiare lungo le vie pedonali del centro storico e visitare il magnifico Duomo di Santa Maria Maggiore con il Museo che raccoglie oggetti di arte e oreficeria sacra, o indugiare davanti alla vetrine degli orafi, antica tradizione artigianale del luogo che ebbe il suo più famoso rappresentante in Nicola da Guardiagrele, orafo, incisore e pittore.
Qui il dolce tipico ha un nome curioso: le ”sise delle monache” sono morbido pan di spagna farcito con crema pasticcera e ricoperto da uno strato generoso di zucchero a velo, la tradizione racconta che questo dolce fu inventato dalle suore clarisse in onore di Sant'Agata.
Rifocillati e rinfrescati è tempo di tornare in sella e riprendere la direzione della costa ma seguendo una rotta diversa lungo il tragitto che attraversa Orsogna e Arielli.
Orsogna è il paese de La figlia di Jorio, la contadina che ispirò il pittore Francesco Paolo Michetti per il famoso quadro omonimo, durante il soggiorno in Orsogna alla fine dell'ottocento in compagnia dell'amico Gabriele d'Annunzio presso la Torre Di Bene, oggi sede di mostre periodiche.
Superata Arielli, si attraversa una splendida zona panoramica e si giunge a Crecchio. Qui ha sede il Castello Ducale De Riseis-D’Aragona, comunemente noto come Castello di Crecchio, dove il 9 settembre 1943 fecero tappa il re Vittorio Emanuele III, la regina e il principe Umberto in fuga da Roma dopo l'armistizio dell'8 settembre. Oggi il castello ospita il Museo Archeologico dell’Abruzzo Bizantino e Altomedioevale e sulle pareti scorrono immagini d'epoca che ritraggono re, regine e aristocratici dell'epoca.
La strada scivola sempre più agilmente verso la costa e l'orizzonte marino fa capolino tra il verde rigoglioso del paesaggio circostante fino a raggiungere Francavilla al Mare. Qui, per chi ha ancora un po' di forza nelle gambe, una breve salita conduce al Convento Michetti dove gli artisti del cenacolo si riunivano intorno alle carismatiche figure di Francesco Paolo Michetti e del suo amico e complice d'Annunzio; oppure, percorrendo il lungomare si arriva al pontile sul mare, dove ammirare ancora una volta insieme mare e montagna, Adriatico e Majella in unico sguardo.
Fonte Comunicato Stampa Abruzzo Turismo