Maratona dles Dolomites 2013: in 9000 alla più famosa Gran Fondo Italiana
Di GIANCARLO COSTA ,
È tornato il sole e la 27esima edizione della Maratona dles Dolomites ha regalato emozioni e colpi di scena grazie alle fatiche dei 9.138 protagonisti impegnati su queste salite leggendarie. Spettacolari le fughe di Michel Snel e Vittorio Pisani sulle terribili rampe del passo Giau, due puntini colorati sulla striscia nera dell’asfalto, che sembrava dipinta su una tela di neve immacolata. L’ha spuntata l’albergatore francese di Plombiers sur Bains – terzo l’anno scorso e secondo nel 2011 - che ha staccato il pisano (di nome e di fatto...) sull’ascesa successiva, quella di passo Falzarego, ed ha completato il percorso lungo (138 km, 4.190 metri di dislivello) in 4h43’29, secondo Pisani (4h46’20), terzo il biellese Roberto Napolitano (4h46’22). In campo femminile senza rivali la romana trapiantata a Prato Claudia Gentili (5h22’50).
Icona del ciclismo femminile, Maria Canins, che ieri ha completato il percorso “Sellaronda” (55 km, 1.780 metri di dislivello) in 2h33’16, chiudendo al terzo posto, ad appena 15 minuti dalla vincitrice, la sua allieva Debora Agreiter, azzurra dello sci di fondo. Ma la storia più incredibile è ancora una volta quella di Alex Zanardi: sulla sua handbike, il campione bolognese ha coperto il medio in 5h22’56, lasciandosi dietro duemila ciclisti.
Il presidente del comitato organizzatore Michil Costa ha così commentato la Maratona dles Dolomites 2013
“Anche quest’anno ci siamo divertiti assieme, alla Maratona. Il divertimento non è sempre e solo svago, ma spesso è proprio coinvolgimento, è esserci, con anima e corpo, prendere parte ad un evento che riteniamo importante, per noi e per il mondo che ci circonda. E dove c’è partecipazione, unità d'intenti, dove pensieri e azioni si succedono all'unisono, c’è anche armonia. E, perdonate la falsa modestia, mi sento di poter dire che quella della Maratona è vera armonia - tra di voi, tra di noi, con l'ambiente - non un aspetto di facciata.
Per tanti di voi la Maratona è stata una gara dura, una giornata di fatiche inimmaginabili, innanzitutto una sfida con voi stessi, con la vostra voglia di dire basta. È stata dura per i primi e forse ancora di più per gli ultimi. Ma, credetemi, quello che è culminato nel grande evento di domenica 30 giugno è stato un periodo di grande lavoro anche per noi. I nostri volontari ce l'hanno messa tutta, proprio come voi. Avervi tutti qui al nostro fianco, i figli ad incitare i padri, i genitori ad assistere i più giovani, gli uni a pedalare, gli altri ad accompagnarli, parenti ed amici sulle strade a darci una mano, con impegno ed entusiasmo, è la nostra vittoria. Vedervi sorridere dopo le vostre fatiche, trasformare un giorno di fatica in un momento di Bellezza, be', lasciate che ve lo dica, per noi della Maratona è la gioia più grande.
Vorremmo poter dire giulan, grazie, ad ognuno di voi. Giulan per essere stati qui, ancora una volta. Giulan per averci dato la motivazione per organizzare questa fantastica corsa. Giulan anche per la vostra pazienza, per aver accettato le cose che non sono andate proprio come voi e noi prima di voi avremmo voluto.
Rudyard Kipling diceva: “Va e cerca dietro le montagne. C'è qualcosa di smarrito dietro le montagne. È smarrito e ti aspetta. Vai!”. E cosa può esserci dietro la montagna? Ma c’è la vita, e la vita merita di essere vissuta tutta, fino in fondo, come una Maratona, perché è bella, perché è fatica, perché è un dono.”