Lessinia legend 2010 nelle mani del tricolore di Celestino

Di ALBERTO ,

lessinia 2010 1
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La maglia tricolore di Mirko Celestino brilla alla Lessinia Legend, secondo un generoso Pallhuber. Classifica in allegato.

Nuova partenza, nuova location ma sempre un gran spettacolo sui Monti Lessini.

Una giornata limpidissima, di quelle che si vedono solo dopo un temporale violento. I Monti Lessini, luminosi più che mai, difficile non emozionarsi per gli oltre 1.500 biker che si ritrovano da ben quattordici anni a Verona per affrontare una delle più belle e più dure avventure in mountain bike.

La nuova partenza della quattordicesima edizione della Lessinia Legend, impianto sportivo Gavagnin in Via Montelungo 7, non ha creato nessun disagio ai biker. Il centro Sportivo Gavagnin, infatti, è una bella area verde con molti servizi, comodo da raggiungere e da parcheggiare.  In prima griglia le maglie dei leader del XC Verona e dell’Off Road Cup. Molti gli atleti elite presenti come Johann Pallhuber con i compagni di squadra Cannondale, sponsor dell’evento, i colombiani del Torrevilla, il campione italiano Marathon Mirko Celestino, Mike Felderer, Massimo De Bertolis e tanti altri.

Due i percorsi previsti: Marathon di 124 km con 3.300 metri di dislivello e Granfondo di 58 km con 1.550 metri di dislivello. Partenza separata per i due percorsi: ore 9.00 per il percorso Marathon e ore 9.30 per il percorso più corto.

Clima molto sereno e rilassato alla partenza anche perché i chilometri da percorrere sono tanti e la foga non giova a nessuno. Sono ben 550 gli atleti che hanno deciso l’avventura del Marathon.

Entrando nel vivo delle gare, sul percorso corto, dopo aver percorso le Torricelle, sulla salita di Case Vecchie, poco più di 10 km di gara, transitano tre atleti guidati da Dimitri Modesti.  Sul Marathon, invece, a Bettola di Velo, oltre 30 km di gara, transita al comando Pallhuber con 1’ di vantaggio su Celestino e Botero Salazar. La gara femminile del Marathon è senza storia con l’atleta elite Simona Mazzucotelli in testa fin dall’inizio.

A Fiamene, quando mancano circa 15 km al traguardo, sul percorso corto, attacco perentorio di Dimitri Domesti che porta a due minuti il suo vantaggio sugli inseguitori. Sara Palfrader è la prima donna a transitare, la seconda è Lorena Zocca e, vicinissima, Grazia Colturi.

Al Gpm del Marathon, sul Monte Tomba (1.766 metri) transita per primo Johann Pallhuber che dovrà guardarsi alle spalle perché gli inseguitori: Celestino, Felderer, Fabbri e Botero Salazar, sono a soli 100 metri. La prima donna che transita sul Gpm è sempre Sara Mazzucotelli.

In località Maregge, a circa 70 km di gara, lungo la discesa, Pallhuber è raggiunto da Felderer, Celestino, Fabbri e Botero Salazar. Il quintetto procede compatto fino a Bosco dandosi regolarmente il cambio. In località Ceredo, dopo circa tre ore e mezzo di gara, transitano in coppia Celestino e Pallhuber. A 3’ seguono Felderer e Botero Salazar e a 4’ Fabbri. Sempre in testa Simona Mazzucotelli.

In località Fiamene, quando oramai mancano poco più di 15 km all’arrivo, Celestino stacca dalla ruota Pallhuber e incrementa il suo vantaggio di 3’ sull’altoatesino. Felderer a Botero Salazar transitano insieme a 4’. In quinta posizione Matteo Fabbri a 5’. A Case Vecchie, i corridori possono tirare il fiato perché inizia la lunga discesa che li porta dritti al traguardo sul vialone Montelungo.

Nel frattempo terminano le fatiche dei biker che hanno pedalato sul corto con una bellissima volata a quattro dove ha la meglio Stefano Bonadei su Zaglio, Del Grande e Modesti. Sara Palfrader vince in solitaria la sua gara in 3.01.30.

Dopo cinque ore di gara, iniziano ad arrivare i primi atleti del percorso Marathon. Transita per primo al traguardo, in solitudine, con la sua maglia tricolore, Mirko Celestino. Secondo Johann Pallhuber a 8’ mentre Botero Salazar con Mike Felderer si giocano il terzo gradino del podio in volata. Ha la meglio il colombiano della Scapin Torrevilla che vive in Brianza.

La prima donna del Marathon, Simona Mazzucotelli, taglia il traguardo, sorridente e felice per l’impresa compiuta, dopo ben 6h e 30' di gara e dedica la vittoria a suo padre e al suo allenatore.

Stefano Bonadei, vincitore sul percorso corto, leader dell’Off Road Cup, risiede a Rovetta-Bergamo-la stessa cittadina dove risiede il “Falco” Salvoldelli: “Nei primi 20 km di gara eravamo in tre a darci il cambio, io Zaglio e Modesti. Quest’ultimo ha poi guadagnato sulla discesa tecnica. Poi, a circa 40 km di gara, ci siamo ricompattati e ci ha raggiunto anche Del Grande. Alla fine è stata inevitabile una volatona nella quale ho avuto la meglio. Percorso molto tecnico, soprattutto le discese”.

Sara Palafrader, valtellinese, vincitrice sul corto, biker da dieci anni dopo aver partecipato alle Granfondo su strada, oggi è alla sua terza vittoria stagionale ”Oggi ho corso bene, ho sempre tenuto il mio ritmo senza esagerare. Il percorso era davvero impegnativo con discese tecniche che non sono riuscita ad affrontare in bici”.

Mirko Celestino, primo sul percorso Marathon, alla prima importante vittoria stagionale, con la sua maglia di campione Marathon, oggi è davvero radioso: “Sì, sono felicissimo perché oggi era un po’ un test per me in vista del prossimo Europeo di Montebelluna. E’ andata bene anche perché sono stato al Funky Day nei giorni scorsi e non ho potuto allenarmi costantemente. Mi spiace per Pallhuber, è la persona che stimo di più in quest’ambiente. E’ un atleta generoso, fin troppo generoso. Credo sia andato in crisi di fame a circa 40 km all’arrivo perché ci chiedeva zuccheri. Per 60 km di gara è sempre stato in testa poi, l’ho raggiunto assieme a Felderer. A questo punto mi son messo davanti ma non avendo riferimenti ho avuto qualche difficoltà a impostare il ritmo. Fortunatamente, l’ultima parte del percorso era adatta alle mie caratteristiche da stradista e sono riuscito a incrementare agevolmente il mio vantaggio. Nel tecnico, invece, ho faticato molto per stare con i primi. I miei prossimi impegni sono tutti in vista dell’Europeo del 27 giugno, dove conto di fare un buon risultato”.

Johann Pallhuber, l’altoatesino collezionista di podi, secondo sul Marathon: “Forse son partito troppo forte e, la parte finale, era troppo veloce per le mie caratteristiche, troppo asfalto, non spingo proprio in pianura, Mirko, invece, è una moto. A un certo punto ho rallentato perché non mi sentivo più bene e Celestino mi ha staccato forte anche della sua supremazia sul falso piano. Pure per me oggi era un test in vista dell’Europeo Marathon di Montebelluna”.

Botero Salazar, colombiano in forza alla squadra del Torrevilla, 3° a dieci minuti sul percorso Marathon, in Italia da qualche anno, vive in Brianza: “Ho sempre cercato di fare la gara su Pallhuber poi, a un certo punto, visto che non ce la facevo, ho aspettato gli altri. Da quel momento eravamo sempre noi quattro a condurre la corsa, Pallhuber, io, Celestino e Felderer a volte staccati di poco e, altre volte, compatti. La differenza l’ha fatta Mirko Celestino gli ultimi chilometri di gara. Quest’anno ho vinto la Costiera dei Cech. Parteciperò anche a delle Marathon in Germania”

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