La bici sia al centro della transizione ecologica: la lettera inviata al governo Draghi da FIAB
Di GIANCARLO COSTA ,
E’ stata inviata una lettera al governo Draghi, da parte del Coordinamento Associazioni e Movimenti Cicloattivisti e Ambientalisti, che raggruppa trenta sigle cui FIAB - Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, per chiedere interventi e politiche a favore della cicalbilità in Italia, a partire dalla destinazione di risorse importanti provenienti anche dal Recovery Fund e dalla riorganizzazione della governance con l'istituzione anche della figura del Bike Manager nazionale.
La forza della bicicletta è enorme, una forza finora sottovalutata. Non ci sarà transizione ecologica se la bicicletta non diventa il mezzo più usato nelle nostre città, non ci sarà benessere per i cittadini italiani se non si cambia radicalmente una mobilità urbana congestionata, antieconomica, pericolosa, inquinante e distruttiva dell’enorme potenziale di socialità e bellezza delle nostre città, si legge nel testo della lettera che sintetizza in 5 punti chiave le richiesta a favore della mobilità ciclistica.
La forza della bicicletta è enorme e muoversi sulle due ruote è un valore che fa bene alle persone, alle città, all’economia e all’ambiente, tanto che la transizione ecologica non può essere disgiunta dallo sviluppo di una mobilità sostenibile, di cui la bici è protagonista, si legge nel testo della lettera.
Pur apprezzando le intenzioni positive manifestate dal Governo in tema di mobilità e ambiente, le associazioni sottolineano all’unanimità l’urgenza di una nuova politica nazionale a favore della ciclabilità, in cui lo Stato si assuma in pieno il compito di guidare il cambiamento, come indicato nella legge 2/2018 che prevede anche la definizione del Piano Generale della Mobilità Ciclistica a cura del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ad oggi ancora non disponibile.
L’azione dello Stato è fondamentale, si legge ancora della lettera, per aiutare comuni e regioni nel cambiare la mobilità urbana e per sviluppare il turismo sostenibile a favore delle aree interne.
Sono cinque, in sintesi, le proposte avanzate dal Coordinamento Associazioni e Movimenti Cicloattivisti e Ambientalisti, affinché il Governo proceda attraverso l’individuazione delle migliori competenze a:
1. Istituire una Direzione per la mobilità ciclistica all'interno del Dipartimento trasporti.
2. Attribuire a un Sottosegretario con competenze e sensibilità adeguate le deleghe per la ciclabilità, mobilità attiva e micromobilità elettrica in combinazione con quelle relative al Codice della Strada e alla sicurezza stradale.
3. Confermare nella Segreteria tecnica del Ministro una persona dedicata alla ciclabilità e alla micromobilità elettrica con il compito di tenere il raccordo con le associazioni e tra queste e le varie direzioni del MIT.
4. Individuare la nuova figura del "Bike Manager" all'interno della struttura tecnica di missione, con l'obiettivo di sovrintendere all'attuazione della legge 2/2018 e più in generale verificare l'attuazione degli obiettivi del Ministro in questo settore.
5. Recuperare e completare il lavoro, ora sospeso, sul regolamento del Codice della Strada per la moderazione del traffico.
Fonte FIAB