La Balconata di Ormea (CN): peasaggi da scoprire

Di ALBERTO ,

balconata di ormea11
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Un biker escursionista, per essere felice, oltre alla sua fedele due ruote, non ha bisogno d’altro che di percorsi in montagna che lo facciano emozionare e divertire. Sentieri sterrati su cui pedalare, sudare e condividere sensazioni uniche con gli amici biker. Per poi arrivare in cima, dire "anche sta volta ce l’ho fatta" e godersi un panorama mozzafiato.

Tutto questo lo si può ritrovare nei numerosi itinerari segnalati dell’Alta Val Tanaro. Una valle che prende il nome dal fiume che lo attraversa, il Tanaro, e che è situata nel basso Piemonte, in quella zona dove tradizioni linguistiche e culinarie si mescolano con quelle liguri.

Una delle tante escursioni che si possono proporre agli appassionati, è quella che viene denominata "La balconata di Ormea". Ormea è una piccola cittadina che fa parte della Valle Tanaro ed è raggiungibile da Cuneo percorrendo la Strada Provinciale 564 in direzione Mondovì, poi la Strada Statale 28 verso Ceva per poi proseguire per il Colle di Nava. Con l’autostrada, si può raggiungere Ceva, sulla A6 Torino – Savona, e come prima seguire per il Colle di Nava – Ormea. Esiste anche una linea ferroviaria, che collega i comuni di Ceva e Ormea.

La Balconata di Ormea è un itinerario naturalistico ed etnografico voluto e ripristinato dalla sezione C.A.I. di Ormea. Percorre il versante sud della Valle Tanaro da Eca a Viozene, ad un’altitudine che dai 900 m fino a raggiungere i 1500. Vengono così collegate fra loro frazioni e borgate lungo un tracciato di 32 km, divisibile in tre tappe per i meno allenati, percorribile tutto d’un fiato per i più in forma.

Durante il percorso si possono ammirare i panorami offerti dalla Valle Tanaro, chiese risalenti ai secoli XVII e XVIII, costruzioni rurali in pietra e copertura in paglia o in lastre di ardesia, forni comunitari alcuni dei quali ancora in funzione, piloni votivi, seccatoi e poi torrenti, boschi on alberi secolari e fiori di infinite varietà.

L’itinerario non presenta difficoltà estreme ed è indicato per chiunque abbia la passione della bicicletta e della scoperta naturalistica. Tranne brevi tratti ‘asfalto, si pedala sempre su terreno sterrato. Il percorso, per facilitare tutti, è indicato da tacche rosse e bianche contraddistinte dalla sigla B.O.

Il tempo stimato di percorrenza è sulle 4 ore e viene considerata la salita ciclabile al 97%, la discesa al 100%. È un percorso consigliato fra i mesi di aprile e novembre.

Ma vediamo nel dettaglio le indicazioni per non perdersi e godersi in pieno l’itinerario. A illustrarci il percorso sono Stefano Bongiovanni, Gabriele Gazzano e Alex Carazzone, tre biker esperti della zona. Si parte! Una volta raggiunta Ormea, ci si reca in piazza della Libertà e da qui si risale la Valle Armella, costeggiando per un buon tratto l’omonimo fiume. Si tralascia la deviazione a destra per Villaro e si superano le frazioni di Pronai Inferiore (865 m) e Pronai Superiore (910 m). Nel combale di Rio Armelletta si stagliano frontalmente le Rocce di Pietrabruna e la Rocca degli Uccelli. A quota 1020 m, percorsi 4,6 km, si abbandona la via asfaltata e si scende a sinistra lungo un viottolo erboso. Attraversato un ponte di legno si devia a sinistra nel prato e giunti di fronte a dei muretti a secco, si sale a destra con bici a fianco vincendo un piccolo dislivello , fino a incontrare un tratturo che risale la china in direzione sud e con buon fondo porta alla Colla Chionea (1230 m, 6,9 km). Dalla colla partono un sentiero in salita che conduce al Rifugio Valcaira e un sentiero a mezza costa che risale la Valle Armella e porta ai laghi del Pizzo d’Ormea.

L’unica via ciclabile rimane quella lastricata di destra che scende alle Case Chionea. Raggiunto l’asfalto si devia a sinistra in discesa e dal centro dell’abitato si svolta dalla chiesa in direzione ovest. In breve la via diventa sterrata e dopo un centinaio di metri, al primo bivio di imbocca la via superiore immettendosi in un accogliente tratturo nel osco. Seguendo le tacche bianche e rosse si arriva alla borgata Porcirette (1110 m, 9 km), al cui centro una casa divide la strada in due. Si prende la strada bassa e, superata l’ultima abitazione, un sentiero erboso in piano ci accompagna per un tratto. Con single trek nella faggeta, il sentiero conduce al fondo del combale dove, attraversato il Rio Chiapino, si percorre una salita ripida ma ciclabile, fino al cimitero della Borgata Chioraira (1101 m), che si raggiunge svoltando a sinistra (tacche bianche e rosse).

Fra tutte quelle che si incrociano lungo la Balconata di Ormea, questa borgata colpisce particolarmente per le sue antiche e grandi case in muratura che racchiudono la chiesa dallo svettante campanile. All’uscita ovest del paese si abbandona la strada asfaltata in discesa a favore di quella sterrata sulla destra, voltandosi poi subito a sinistra. Superato il Rio Rava Grossa, si imbocca la larga sterrata che sale dalla Frazione Aimoni (1270 m, 12,4 km). La strada, che presenta un buon fondo e si snoda fra i larici, sale ripida e con pendenza costante e, superata la sciovia Poggio – La Colma, giunge dopo circa 1,5 km alla vasta depressione La Colma (1510 m). Scendendo dalla cappella ci si immette nella prima stradina, in direzione sud. Il percorso, contornando a meridione il Poggio Brignacchi e la Croce dei Gasti,trabsita poco dopo su un balcone naturale che si affaccia sulla parte sommitale della Valle Tanaro. Sotto, si possono notare i resti non più utilizzati della vecchia via che saliva da Quarzina (17,5 km). Sorpassata la Borgata Biranco, che secondo il nostro amico biker Stefano è uno dei luoghi più suggestivi dell’intero percorso, i discesisti hanno finalmente modo di divertirsi lungo un tratturo in forte discesa, tra faggi e larici che d’autunno offrono colorazioni magiche.

A tratti veloce e a tratti tecnico, il tratturo raggiunge quota 1210 m, dove s’innesta una carrettabile. Deviando verso est, dopo 1 km si giunge a Carpo e scendendo a destra a Ponte di Nava (816 m, 24 km). A questo punto si può ritornare a Ormea seguendo la SS28 per 8 km. Ma il biker con ancora benzina nel serbatoio, ha una carta da giocare. Superando il ponte a sud del paese e attraversato il Tanaro, si devia sa sinistra. Passando sotto la Rocca Lanciata, ci si immette sulla sterrata che nella stagione invernale è usata come pista per lo sci di fondo. Gli anelli della pista sono 4, classificati in base al grado di difficoltà e alla lunghezza. In assenza di neve può risultare difficile scegliere la via giusta. Il metodo è quello di scegliere il sentiero più intuitivo, cercando di restare il più possibile vicino al corso d’acqua. Eventuali errori determinano un irrilevante allungamento del percorso e qualche rampa in più.

Si arriva così in località Cantarana, dominata in alto a destra dalla Grotta dei Saraceni. Si attraversa la via asfaltata che porta a Caprauna e, dopo 3 km di fuori strada, si arriva a Case San Bernardino, nei pressi del Ponte San Giuseppe. Passato il ponte, si devia e destra e si giunge a Ormea. Ora, il primo pensiero è il meritato riposo.

Stefano Bongiovanni spiega che «Da Chionea a La Colma è sicuramente il tratto più duro, ma non parliamo mai di tratti proibitivi. Certo, i meno allenati in qualche punto dovranno spingere la bici a mano, ma questo è normale, ogni itinerario presenta qualche difficoltà. Per il resto, strada sempre pedalabile, paesaggi fantastici e ottima segnalazione del percorso».

Stefano, Gabriele e Alex, consigliano ai loro colleghi biker di farsi un bel giro nell’Alta Valle Tanaro, dove potranno trovare tutti i sentieri e le bellezze naturali che gli escursionisti cercano.

Marco Ceste

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