Il norvegese Kristoff vince a Nizza la prima maglia gialla del Tour de France
Di GIANCARLO COSTA ,
Il Tour è il Tour, e fin dalla prima tappa si conferma come la corsa più spettacolare e ad alta tensione, non solo delle 2 ruote. Il coronavirus ne ha causato il rinvio, e per la prima volta si corre a settembre, con la prima tappa oggi 29 agosto a Nizza. Tappa di 156 km prevista per velocisti, e infatti così è stato, me negli ultimi 60 km ne sono successe di tutti i colori. Non era una tappa piatta, anzi, 3 salite fino a 500 metri di quota (con partenza dal livello del mare) che non erano forse un gran problema per le gambe dei migliori velocisti, ma quando s’è messo a piovere, la strada s’è trasformata in una pista di pattinaggio, complici le ruote rigide, la pressione dei tubolari e la frenesia di questa strana stagione, quasi tutti i protagonisti attesi devono contare cadute, botte ed escoriazioni, da Alaphilippe a Sivakov, da Porte a Zakarin, Nizzolo, Lopez e Pinot nel finale. Tant’è che Tony Martin ad un certo punto ha fatto segno al gruppo di rallentare. Ad un certo punto l’Astana non ci stava, in 3 attaccano in discesa, ma ad una curva Miguel Angel Lopez va quasi in controrotazione e si schianta contro un paletto, fortunatamente quasi senza danni, ma da li alla pianura è armistizio tra i corridori che procedono a velocità cicloturistica.
Negli ultimi 10 km entrano in azione le squadre dei velocisti, ma passati i -3km all’arrivo, altra caduta, con buona parte del gruppo che rimane dietro e Pinot che si becca una bella botta. In volata ci sono i migliori velocisti, e vince quello meno pronosticato, il norvegese Alexander Kristoff, che nei 150 metri finali esce di prepotenza e vince tappa e maglia Gialla sul Campione del Mondo il danese Mads Pedersen, 3° l’olandese Cees Bol. Completano la top ten Sam Bennett 4°, Peter Sagan 5°, Elia Viviani 6°, Giacomo Nizzolo 7°, Bryan Coquard 8°, Anthony Turgis 9° e Jasper Stuyven 10°.
Domani tappa già importante con 4000 metri di dislivello e le salite del Col de Turini e il Col D’Eze; non sapremo chi vincerà il Tour de France, ma si capiranno meglio le forze in campo e chi non lo vincerà.