Il Lombardia a Thibaut Pinot su un grandissimo Nibali
Di GIANCARLO COSTA ,
Ha corso con il cuore più che con le gambe il “nostro campione” Vincenzo Nibali, simbolo di un ciclismo antico più che moderno, che vince alla Sanremo e arriva secondo al Lombardia, con un’operazione alla colonna vertebrale nel mezzo per i noti fatti del Tour, come solo i grandi di un tempo sapevano fare. E a lottato fino alla fine con Thibaut Pinot, il francese che ama l’Italia e le sue corse, nonostante il ritiro all’ultima tappa del Giro che stava concludendo sul podio.
La classica delle “foglie morte”, il Lombardia di 240 km con 4000 metri di dislivello, si è concluso alla grande, con i migliori a dar spettacolo negli ultimi 50 chilometri, a partire dal Muro di Sormano fino al lungolago di Como, prima a lottare con lo sloveno Roglic che aveva aperto le danze e poi con il colombiano-canavesano Egan Bernal. Thibaut Pinot riporta il Giro di Lombardia in Francia 21 anni dopo Jalabert, Vincenzo Nibali cede al francese soltanto negli ultimi trecento metri della salita del Civiglio, ma poi difende con il cuore e le ultime energie il posto d’onore del podio quando era stato raggiunto da Teuns, Uran e Wellens, "lo Squalo dello Stretto" è ripartito e ha messo quei metri di distacco sugli inseguitori che gli hanno consentito di chiudere comunque alla grande una stagione in cui ancora una volta ha dovuto fare i conti con la sfortuna, anzi con i tifosi ignoranti dell’Alpe D’Huez.
A questo punto speriamo che la prossima stagione Vincenzo Nibali faccia di nuovo rotta sulle strade del Giro, per cercare quel tris che sarebbe leggendario, poi pensi al Tour, anche se il Tour non lo merita.