Iditabike 2009: Marco Costa prova l'avventura in Alaska

Di DAVE ,

Iditabike
Iditabike

Come sapete ci piace raccontarvi di viaggi e spedizioni avventurose fatte in sella ad una mountain bike, Marco Costa è ormai un amico di MTBpassion.it e ogni volta che sta per cimentarsi in una nuova impresa non manca di aggiornarci, questa volta Marco partirà per l'Alaska per correre la Iditabike, sorella della famosissima Iditarod, la storica corsa di slitte trainate dai cani. Quello che segue è la presentazione del viaggio, speriamo che Marco riesca a connettersi quandò sarà via in modo che ci possa aggiornare sullo svolgimento dell'avventura.

Alaska è un nome che evoca una distanza leggendaria, che può apparire più mitica che reale, un territorio selvaggio popolato da orsi, alci e lupi...un paesaggio spettacolare di montagne scarne, foreste e tundra spazzata dal vento e ghiacciai che scendono in mare: un regno di neve e ghiaccio abitato da eschimesi e da pionieri che vivono della terra.

L’Iditarod è un evento non solo sportivo ma legato a molti valori tra cui la libertà perchè si svolge a stretto contatto con l’ambiente naturale.

È una gara piena di avventura, di fatica, di rischio e di solitudine che attraversa luoghi dove la vita per l’uomo è impossibile, dove le condizioni atmosferiche sono proibitive ed il silenzio inoltrandosi in luoghi inesplorati quasi fa paura.

La gara fa da apertura, anticipando di una settimana, alla partenza della storica Iditarod riservata solo alle slitte trainate dai cani organizzata per celebrare e ricordare l’impresa di Leonhard Seppiala che, partito nel 1925 da Anchorage con una slitta, riuscì a portare il vaccino contro la difterite a Nome salvando i suoi abitanti.

Da allora ogni anno la gara ricorda l’evento in modo spettacolare e non solo per gli Eskimo e gli Indiani Athabaska ma per tutta la popolazione dell’Alaska: questo è l’evento dell’anno il cui significato va ben oltre la prestazione sportiva.

La gara aperta a 50 persone è costituita da punti di controllo (checkpoint) che distano l’uno dall’altro da 60 ad un massimo di 200 km.

Il motto della gara la dice lunga “i codardi non si presenteranno ed i deboli moriranno”.

Il percorso che si snoda da Knik vicino ad Anchorage fino a Mc Grath di 600 km viene definito “il corto” mentre chi prosegue fino a Nome percorre i 1.800 km del “lungo”.

In entrambi i percorsi si deve salire sul passo più alto, il Rainy Pass che supera i 1.600 mt sul livello del mare e dove le temperature scendono sotto i 50 gradi; questo è il punto più pericoloso della gara perchè è facile sbagliare valle perdendosi o se la temperatura sale il rischio valanghe è molto alto.

Il percorso “lungo” si snoda alternando annualmente tra una rotta nord e una sud che in buona parte si svolge sul fiume ghiacciato Yukon fino al mar del Norton Sound.

I concorrenti lo percorreranno in bici e a piedi ma dovranno essere in completa autonomia; all’atto dell’iscrizione è necessario firmare una liberatoria in cui dichiarano di essere consapevoli di poter incontrare orsi, lupi, alci ed altri animali, affrontare massi di ghiaccio instabili, valanghe, pendii ripidi e ghiacciati, e di essere a stretto contatto col pericolo di assideramento, di disidratazione, di ipotermia e caduta in acque gelide.

La gara partirà domenica 1 marzo 2009 alle due del pomeriggio.

In quanto ad avventure non c’è dubbio che quelle più memorabili le ho vissute da bambino ed il mezzo prediletto è la bicicletta; negli anni è maturato l’amore e la passione per questo sport.

Al termine del mio primo viaggio in solitaria in bici in Patagonia una scritta su un muro mi ha colpito “ushuaia fine del mondo, ma inizio di tutto” e da allora è sempre stata crescente la passione per l’avventura.

Dalla punta più estrema dell’America Latina ho letto un cartello che indicava l’Alaska a 17.800 km di distanza e da allora in me è nato l’interesse e l‘amore per una nuova avventura, per questa terra…credo che nulla sia dato al caso!

Da anni mi sento fare la domanda: ”ma chi te lo fa fare?”, e da anni non so come rispondere..forse è proprio l’amore ed il rispetto che provo per la natura che mi spinge così vicino a lei; l’uomo è fatto di sensazioni ed io portando il corpo e la mia mente in questi luoghi selvaggi ed ostili alla vita umana cerco di conoscerle e di farle mie.

Seguitemi sul mio sito costamarco.it dove cercherò di aggiornarlo giornalmente durante la gara.

Sportivamente Marco Costa

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