Giro d’Italia: il ceco Josef Cerny vince ad Asti la tappa dell’ammutinamento
Di GIANCARLO COSTA ,
La 19ma tappa del Giro d’Italia, 258 km da Morbegno ad Asti, non passerà alla storia per la vittoria del ceco Josef Cerny, autore di un “numero” con 20 km di cronometro da solo per lasciare la cpmpagnia della fuga, ma per l’ammutinamento del gruppo alla partenza di Morbegno. Una parte del gruppo, di fatto si è rifiutato di partire, avvisando l’organizzatore Mauro Vegni solo mezz’ora prima. I motivi: lunghezza, delle condizioni meteorologiche e del rischio di ammalarsi, le loro richieste. Quindi l’organizzazione, suo malgrado, ha deciso di spostare la partenza ad Abbiategrasso, dopo aver fatto tutti i primi chilometri in bus, per un totale di 124 km fino ad Asti. Conclusione di Bennati in TV: “Il ciclismo ha perso un’occasione per dimostrare che è uno sport popolare vicino alla gente che soffre per il covid, proprio in un’annata come questa, dove la gente vuol vedere passare i ciclisti quasi eroi della sofferenza. Oggi tutto questo non è successo, ed è stata una brutta pagina per la storia del Giro d’Italia”.
Tornando alla cronaca, sul traguardo di Asti arriva solitario il ceco Josef Cerny della CCC, forse l’unico che ha onorato il Giro e il ciclismo oggi, con un “numero”, circa 20 chilometri da solo quasi a cronometro. Cerny faceva parte di un gruppo di 14 corridori, scattata quasi subito dal gruppo, che con la Bora-Hansgrohe di Sagan ha cercato di chiudere sui fuggitivi. Quando hanno mollato loro, il gruppo si è rialzato ed è arrivato a un quarto d’ora, completando la figuraccia. Alle spalle di Cerny, secondo posto per Victor Campenaerts, che a sua volta è riuscito a staccare i compagni di fuga, regolati dal piemontese Jacopo Mosca, su Simon Clarke e Iljo Keisse.
Invariata la classifica generale, con Wilco Kelderman maglia Rosa, a 12” Jai Hindley, a 15″ Tao Geoghegan Hart. Domani tappa decisiva da Alba a Sestriere, che si scalerà 3 volte in attesa della cronometro decisiva di Milano.