Giro d’Italia: Diego Uissi vince ad Agrigento
Di GIANCARLO COSTA ,
Seconda tappa del Giro d’Italia, 149 km da Alcamo ad Agrigento, con un finale in leggera salita, che affrontato a tutta ha messo fuorigioco i velocisti, a favore di chi ha lo spunto veloce anche sui muri finali. Il pronostico diceva che era tappa per Diego Ulissi e Peter Sagan, e così è finita.
Parte subito una fuga di 5 corridori; cioè parte Thomas De Gendt con altri 4, visto che quando c’è una fuga c’è di sicuro l’inossidabile belga, che appena disfatte le valige del Tour ha fatto quelle per il Giro, e ha vinto tutti i traguardi volanti che ha incontrato. Intanto si è ritirato per un malore nella notte e un calvario in corsa, il russo Aleksandr Vlasov, così l’Astana in 2 giorni perde Lopez e Vlasov, i corridori luogotenenti di Fulgsang per le montagne, che dovrà cambiare tattica, già dalla tappa di domani con arrivo sull’Etna.
La fuga viene ripresa nel finale, dopo di che si scatenano le squadre dei possibili vincitori, che imboccano ai 60 km/h la salita finale, con la Bora, la Michelton e la UAE, con Valerio Conti che tira a tutta per Diego Ulissi, staccando il resto del gruppo. Scatta anche Luca Wackermann, ce guadagna qualche metro su Ulissi, quindi rientra anche Peter Sagan, che cerca di vincere la sua prima tappa al Giro. Su di loro c’è anche Mikkel Honoré, il terzo incomodo.
A 100 metri dal traguardo scatta Ulissi lungo le transenne, Sagan prova a scattare, ma nulla può con lo spunto di Ulissi, che va a vincere a braccia alzate la sua settima tappa al Giro d’Italia. Secondo Sagan, terzo il danese Honoré; completano la top ten nell’ordine Michael Matthews, Luca Wackermann, João Almeida, Gianluca Brambilla, Vincenzo Nibali ottavo e brillante, sicuramente in crescita di condizione, Pello Bilbao, Lucas Hamilton e Geraint Thomas, sicuramente candidato a prendere la maglia Rosa domani, togliendola dalle spalle del suo compagno di squadra Filippo Ganna.
Quasi nulla cambia in classifica generale, con Ganna in Rosa, con 22″ su Almeida, 23″ su Thomas, 31″ su Tobias Foss, 36″ su Josef Cerny, 40″ su Matteo Sobrero, , 42″ su Jan Tratnik, 49″ su Simon Yates e Tanel Kangert, 54″ su Diego Ulissi, l’unico che risale in classifica.