E se dal doping legalizzato se ne facesse un sano business di sponsor?
Di DAVE ,
Sono fresche di ieri sera le dichiarazioni di Ettore Torri, Capo della Procura anti doping del CONI, Torri ha tristemente dichiarato: "Se non fosse dannoso per la salute il doping andrebbe legalizzato, perchè fermarne 1 su 100?". Le dichiarazioni proseguono: "Tutti i ciclisti che ho interrogato hanno ammesso di fare uso di sostanze dopanti".
Tutti i principali e più eclatanti casi di doping degli ultimi anni sono stati seguiti da Torri e le sue dichiarazioni sembrano essere un misto di provocazione, tristezza e rassegnazione nei confronti di un male che sembra essere incurabile.
A questo punto quello che mi viene da dire è: perchè non legalizzarlo davvero il doping e sfruttare le case farmaceutiche come sponsor di un mondo che ha assoluto bisogno di soldi?
Sarebbe un affronto è vero, una sconfitta per lo sport pulito e onesto, ma in fin dei conti lo sport pulito è già sconfitto visto che tutti si dopano. Nel ciclismo entrerebbero sponsor importanti e ricchi come le case farmaceutiche che si darebbero battaglia per trovare medicinali nuovi in grado di aiutare il corpo umano a migliorare le proprie prestazioni e a quel punto dopo ricerche e test effettuate sugli atleti potrebbero mettere in commercio medicinali sempre migliori per mali incurabili, fantascienza? Forse sì...
Si vogliono continuare a fare le cose pulite e oneste? Sono pienamente d'accordo, allora che si stilino due classifiche per ogni gara: una per gli atleti dopati e una per gli atleti puliti, sta poi al pubblico scegliere quale ciclista diventerà il suo idolo, se quello onesto o quello dopato.
Giustamente voi direte: chi garantisce che l'onesto non faccia uso di doping? semplicemente controlli ferrei per chi si dichiara "onesto" e se venisse beccato anche solo una volta dovrebbe essere radiato a vita da ogni sorta di ente sportivo non solo ciclistico.
Proprio questo è un punto interessante, chiarito ormai che in troppi, forse tutti, sono dopati perchè le sanzioni continuano ad essere così blande? Perchè i vari "campioni" beccati con le mani nella marmellata non sono stati radiati già la prima volta in cui sono stati pizzicati? Si eviterebbero inutili ricadute e si farebbe capire anche a chi ancora non è stato pizzicato che non si scherza con le sanzioni; ma evidentemente un Giro d'Italia o un Tour de France senza l'idolo di turno, seppur dopato, non avrebbe lo stesso interesse per gli sponsor che scapperebbero a gambe levate, ecco quindi perchè coinvolgere le case farmaceutiche e legalizzare il doping.