Domenica il trofeo Adolfo Leoni - memorial Lorenzo Aguzzi
Di MARCO CESTE ,
L’Unione Ciclistica Rieti si ritrova in questi giorni in pieno fermento per allestire quella che è ormai considerata da tutti gli appassionati di ciclismo della città di Rieti il fiore all'occhiello ovvero la 31° edizione del Trofeo Adolfo Leoni abbinato al quarto Memorial Lorenzo Aguzzi.
Appuntamento a domenica 26 maggio per il tradizionale evento ciclistico riservato alla categoria dilettanti élite ed under 23, patrocinato dalla Regione Lazio, dalla Provincia e dal Comune di Rieti, con il sostegno di alcune aziende partner tra cui GSE Srl, Caffè Moca Roma, Fondazione Varrone, Focos Iannello Srl, Marconi Costruzioni Srl e Onoranze Funebri Fabio Grillo.
Dal punto di vista tecnico, verrà riproposto il medesimo percorso dello scorso anno sulla distanza di 162 chilometri: partenza alle 14.00 da Piazzale Leoni, a seguire un breve tratto in linea prima di fare ingresso nel circuito pianeggiante attorno il capoluogo reatino di 16 chilometri che sarà ripetuto 7 volte. Gli attacchi dei pretendenti al successo si concretizzeranno in occasione della tornata conclusiva di circa 25 chilometri disegnata nella parte nord-orientale di Rieti con le salite di Cantalice e di Castelfranco tutto a vantaggio dello spettacolo prima dell’arrivo, previsto per le 18.00 circa, posto in Via Canali a fianco le mura.
Di Adolfo Leoni conosciamo le sue caratteristiche atletiche di grande passista e sprinter che non gli hanno permesso di stare al passo dei grandi campionissimi Fausto Coppi e Gino Bartali perché le salite erano il suo tallone d’achille ma il “campione originale” così denominato dai giornalisti sportivi, riuscì comunque a compiere gesta di grande rilevanza che solo grazie alla sua potenza e alla sua velocità ottenne. Per il suo stile inconfondibile, fisicamente dotato di una bellezza adonica, era definito il Tyrone Power della bicicletta capace di vincere 120 corse tra i dilettanti con il Mondiale di Copenaghen nel 1937 e 90 corse tra i professionisti tra cui 17 tappe al Giro d’Italia (9 giorni in maglia rosa), 1 tappa al Tour de France, il campionato italiano nel 1941, il Giro del Lazio nel 1941 e la Milano-Sanremo nel 1942.
Lorenzo Aguzzi ha dedicato 50 anni al servizio del ciclismo con l’Unione Ciclistica Rieti fondata nel 1949 da un gruppo di appassionati: Giuseppe Santoprete (presidente), Sabatino Grillotti (cassiere) e Lorenzo Aguzzi nel ruolo di segretario e direttore sportivo accompagnatore. “Enzo” Aguzzi divenne l’artefice dell’attuale Trofeo Adolfo Leoni che viene considerata la corsa più importante nella storia della provincia reatina.
Dal 1977, anno della prima edizione, alcuni ciclisti che hanno disputato il Leoni nella loro carriera, sono riusciti ad approdare nella massima categoria a cominciare da alcuni vincitori illustri come Stefano Giuliani, Rodolfo Massi, l’uzbeko Djamolidine Abdujaparov (ad oggi nello staff organizzativo del Giro d’Italia professionisti), Luigi Bielli (tuttora commissario tecnico della nazionale italiana del settore amatoriale), Gabriele Missaglia, Marco Antonio Di Renzo, Emanuele Sella e l'ex maglia rosa del Giro d’Italia attualmente in corso Salvatore Puccio.
“Anche quest’anno i problemi non sono mancati grazie ad una crisi che sta mettendo in ginocchio il nostro paese – afferma l’organizzatore Giuseppe Peron -. Io e il mio staff dell’Unione Ciclistica Rieti siamo riusciti ad arrivare a questa trentunesima edizione. Per questo è doveroso ringraziare da parte mia il comune di Rieti e tutti gli sponsor dal più piccolo al più grande. Con questa edizione siamo tornati ad una data più vicina al nostro passato, quella del 26 maggio. Un ringraziamento alla Polizia Municipale, alla Protezione Civile, alla Croce Rossa Italiana e soprattutto agli sportivi reatini attesi domenica lungo il percorso a salutare e ad incitare i concorrenti”.
Le adesioni dei corridori verranno raccolte dalla segreteria del comitato organizzatore fino a venerdì quando si verrà a conoscenza delle squadre partecipanti ma soprattutto di chi potrà succedere al russo Ilya Gorodnichev nell’albo d’oro della gara.
Luca Alò - Ufficio Stampa