Da Ivrea a Istanbul in bici: viaggio ai confini dell’Europa con Maurizio Pitti e Franco Morgani
Di GIANCARLO COSTA ,
Sono bastati 13 giorni per arrivare ad Istanbul in Turchia ai due ciclisti canavesani Maurizio Pitti e Franco Morgani, partiti dall'Italia il primo di agosto a bordo delle loro biciclette. 13 giorni, 2400 km percorsi, 6 stati attraversati (Italia, Slovenia, Croazia, Serbia, Bulgaria e Turchia), poco meno di 200 km al giorno, 13000 metri di dislivello positivo, sono i numeri della loro impresa ciclistica.
Ma è stato soprattutto un viaggio, un viaggio alla scoperta di paesi a lontani, poco conosciuti, sicuramente lontani dalle mete turistiche tradizionali. Pedalando con determinazione, vedendo i chilometri di asfalto scorrere sotto le ruote, con la sola energia umana, sono andati avanti, sempre più avanti sino a raggiungere la meta finale, la Turchia e Istanbul, considerata da tutti come la porta verso l'oriente, l'ultimo avamposto occidentale prima dell'Asia.
"Il nostro è stato un viaggio fatto di sudore, di fatica, ma anche di emozioni, un viaggio che ci porteremo dentro per tutta la vita, luoghi nuovi, sconosciuti, carichi di fascino e di curiosità. Abbiamo visto tanta gente, tanti luoghi" raccontano i due ciclisti Maurizio Pitti di Donnas e Franco Morgani di Quincinetto al loro ritorno in Italia dopo il viaggio da Ivrea a Istanbul in bici. "Passando in Croazia e in Serbia in molti paesi sono ancora indelebili le ferite della recente guerra nell'ex-Jugoslavia, interi paesi mostravano i segni della guerra, le case crivellate di colpi, sventrate dai colpi delle mitragliatrici e dei cannoni. È stata un'emozione forte. E poi sicuramente nel cuore rimane quella favolosa città che è Istanbul, con le sue moschee, le sue contraddizioni, con la massiccia presenza militare e su tutto lo sguardo sul Bosforo, quella lingua di mare che collega il Mar Nero al Mar Mediterraneo e che divide l'Europa dall'Asia".