Da Albiano d'Ivrea a Roma lungo la via Francigena
Di GIANCARLO COSTA ,
Nello scorso mese di giugno sono partiti da Albiano d'Ivrea in pellegrinaggio per Roma, lungo la Via Francigena, 8 appassionati di Mountain Bike, coordinati da Debernardi Luciano e Andrea Varda, accompagnatori di MTB diplomati AMI. I 2 istruttori con Perino Roberto, Fey Sandro, Barbero Massimo, Rolla Steni, Fantini Silvano, Da Savoia Giovanni, tutti amici che fanno parte del TEAM FUORI ONDA BIKE di Albiano d'Ivrea, hanno compiuto in 8 giorni l'intero tragitto della Via Francigena, di circa 850 km su strade bianche e sentieri secondari, sino a Roma.
Esperienza intensa e faticosa che per quasi tutti è stato il vero battesimo dei viaggi a lungo raggio in completa autonomia.
Il tracciato, quasi sempre ben segnalato, ha messo a dura prova i pellegrini sia per la difficoltà del percorso che per le condizioni climatiche di caldo eccezionale.
Eccellente in tutti i punti di sosta l'accoglienza riservata ai pellegrini, che muniti di credenziale, possono godere dell'ospitalità povera negli appositi ostelli messi a disposizione da strutture comunali o ecclesiastiche.
Domenica 4 luglio giunti a Roma hanno ritirato direttamente in Vaticano il Testimonium a firma del Cardinale Comastri per poi partire, dopo un paio di giorni di meritato riposo, in treno alla volta di Torino.
Al rientro, da Torino in bicicletta, una rappresentanza del paese ha accolto con calore e festa gli 8 pellegrini, che si sono ripromessi di ripetere esperienze analoghe.
La Via Francigena, che passa proprio nelle nostre terre canavesane, come testimoniano i numerosi pellegrini che da ogni parte del mondo la stanno percorrendo, grazie alle varie organizzazioni locali che ne curano il tracciato e la segnaletica, sta riscoprendo la sua importanza (alla pari del più battuto Camino di Santiago di Campostela) proprio sulle orme dell'Arcivescovo Sigerico che, nell'anno 990 in 79 giorni per 1600 km, ne aveva tracciato il percorso originale, da Roma a Canterbury, dopo la sua investitura da parte di Papa Giovanni XV lasciandone traccia scritta. (Luciano Debernardi)