Chris Froome tappa e maglia all'arrivo di Vaujany del Criterium del Delfinato
Di GIANCARLO COSTA ,
C'era attesa per il primo arrivo in salita del Criterium del Delfinato, la prima vera sfida tra i papabili vincitori di questa corsa a tappe di una settimana e del prossimo Tour de France. Tutti gli occhi di appassionati e addetti ai lavori erano puntati su Chris Froom, che non ha deluso le attese, anzi ha messo già in chiaro che chi vorrà sfilargli la maglia gialla ai Campi Elisi di Parigi, non avrà vita facile, anzi.
Tappa corta la La Ravoire-Vaujany di 140 km, ma con 7 gpm e con l'arrivo in salita di Vaujani, che non sarà l'Alpe d'Huez, ma intanto qualche verdetto l'ha già emesso.
Innanzi tutto la Sky, che ha uno squadrone, ha cambiato tattica. Niente più controllo ossessivo della corsa in attesa della frullata finale del keniano bianco, al secolo Chris Froome. Gli uomini sky si sono mossi solo sull'ultima salita, lasciando alle altre squadre il compito di tener chiusa la corsa sui fuggitivi di giornata, che sono Cyril Gautier, Enrico Gasparotto, Bartosz Huzarski e Dayer Quintana. Parte Landa, e purtroppo alla prima accellerata si stacca quasi subito Fabio Aru, che dopo lo splendido successo di ieri si ritrova a fare comunque i conti con una condizione non ancora al pari di Froome, Contador e Porte. Non molla invece Diego Rosa, che vuole testarsi al rritmo dei migliori, anche se il suo ruolo al Tour sarà in appoggio a Nibali e Aru.
Poi arriva il bello: ai -3 km dalla fine attacca Daniel Martin, Alberto Contador, Sergio Henao e Richie Porte rispondono senza problemi, mentre Chris Froome si stacca leggermente e decide di andar su del proprio ritmo. E questa sembrava la notizia del giorno, che dava seguito alle dichiarazioni di Froome dei giorni scorsi in cui diceva di essere in ritardo rispetto a Contador. Invece era un bluff, Froome accellerava una prima volta e Contador teneva, una seconda e Contador cedeva, con il solo Richie Porte che si riportava alla ruota del keniano bianco. Ma per gli altri c'era già un bel distacco. La cosa che balzava agli occhi era che Froome non accendeva il frullatore come si era visto nei precedenti anni delle sue due vittorie al Tour, saliva più di potenza, forse la Sky oltre alla tattica ha cambiato pure la preparazione.
Alla fine, ai -200 metri al traguardo si alzava sui pedali e andava a vincere la tappa su Richie Porte e a conquistare la maglia gialla visto il distacco di 21 secondi rifilato a Contador. La volata per il terzo posto a 19″ viene vinta dal britannico Adam Yates sull’irlandese Daniel Martin 4°, 5° Contador, 6° a 25″ il francese Romain Bardet, 7° Pierre Rolland, 8° l’olandese Bauke Mollema, 9° il sudafricano Louis Meintjes e 10° il francese Julian Alaphilippe. (Etixx-Quick Step)
In chiave azzurra (Italia e Astana) tiene bene Diego Rosa 11° mentre perde qusi due minuti Fabio Aru 35° a 1'57”. Buona gara per Valerio Conti della Lampre-Merida 15° e Damiano Caruso della BMC 16°.
Ora Chris Froome è in maglia gialla con 21h24'59”, 2° a 7″ Richie Porte, Contador 3° a 27″, Daniel Martin 4° a 37”, Julian Alaphilippe 5° a 42”, Adam Yates 6° a 52” e Diego Rosa 7° a 1’08”, con Fabio Aru 26° a 3'18”.
Domani tappa da La Rochette a Méribel, 141 km, 5 salite con il Col de la Madeleine, salita Hors Categorie.