La Canavesana d'epoca ciclismo eroico, domenica 16 giugno ad Albiano d'Ivrea (TO)

Di GIANCARLO COSTA ,

Cimento Rosa 9
Cimento Rosa 9

Pedalata Cicloturistica per bici d'epoca riservata a tutti coloro, di ambo i sessi, che vogliono rivivere il carattere e le emozioni del ciclismo di altri tempi.

Manifestazione nata da appassionati del cicloturismo di Albiano d'Ivrea che, oltre a cimentarsi con MTB e turismo, hanno già vissuto queste esperienza nella più famosa manifestazione italiana come L'Eroica.

LA STORIA

Il territorio del Canavese, conservatore da sempre delle tradizioni più variegate, con la sua natura ed i suoi paesi, i castelli, i laghi ed una splendida campagna, ben si presta a riproporre un modo di andare in bicicletta, lontano dall'agonismo estremo che si manifesta anche negli amatori, rievocando l'ebrezza di immedesimarsi nei panni dei pionieri del ciclismo.

Asfalto e strade sterrate, alternate, a confermare un nuovo modo di interpretare la passione per il ciclismo in generale ed, in particolare, per le due ruote classiche, le cosiddette EROICHE.

Quindi vogliamo riproporre e ricordare un'epoca, un periodo storico, in cui la bicicletta pur essendo uno strumento molto comune per gli spostamenti, per i più audaci e temerari era considerato essenziale per scoprire, sulle strade polverose di allora (siamo alla fine del 1800 inizio 1900), gli spazi superando i confini in gare che superavano i 1000 km, gareggiando con qualsiasi condizione di tempo e senza sosta di giorno e di notte.

In quel periodo sono nate infatti la Parigi-Brest-Parigi (6-9-1891), la Bordeaux-Parigi (1891), la Parigi-Rubaix, il Tour de France, la Gran Fondo Milano-Torino da 530 km (tutta la Valle Padana - 1894), la Coppa del Re (1897), la Milano-Piacenza-Ginevra (1901), la Roma-Torino ecc...

I MITI

Senza mancare di rispetto ad alcuno, campioni e gregari, sportivi e temerari, ricordare tutti è impossibile e quindi rimandiamo gli approfondimenti ai numerosi libri e testi che trattano dei grandi Campioni e delle Grandi Imprese.

In queste pagine ci piace ricordare i Grandi Protagonisti Piemontesi e Valdostani della Storia del Ciclismo. Primo fra tutti

MAURICE GARIN di Arvier (3-3-1871), spazzacamino, soprannominato "Le Petit Ramoneur", per la sua altezza 1,63 cm, primo italiano, naturalizzato francese, ad imporsi su una classica del Nord (Guingamp-Morlaix-Guingamp 1895 - Paris-Mons 1896 e Roubaix 1896) e dominatore per diversi anni delle eroiche francesi (Tour 1903),

COSTANTE GIRARDENGO di Novi Ligure (18-3-1893), detto "Il Gira", che già nel 1911 da dilettante si segnala in tutte le corse piemontesi per poi vincere tutto quello che si poteva vincere.

GIOVANNI GERBI di Borgo Trincere di Asti (4-6-1885), detto "Il Diavolo Rosso" ("al diau" in dialetto piemontese) corridore dal fisico forte, infaticabile, passista, sprezzante degli avversari, spesso vincitore in solitaria con interminabili stressanti fughe.

Tra i corridori Campioni Canavesani ricordiamo con piacere:

GIOVANNI BRUNERO di San Maurizio Canavese (4-10-1895) vincitore del Giro d'Italia nel 1921-1922-1926, una Milano-Sanremo (1922), due Giri di Lombardia (1923-1924).

RICCARDO FILIPPI di Ivrea (25-1-1931), professionista dal 1953 al 1960. Fu Campione del Mondo Dilettanti nel 1953 a Lugano e primo nel Trofeo Baracchi. Gareggiò al fianco di Coppi con cui vinse due Trofei Baracchi nel 1954 e 1955. Si ritirò nel 1960 a soli 29 anni.

FRANCO BALMAMION di Nole (11-1-1940) vincitore di due Giri d'Italia consecutivi (1962-1963), Milano-Torino, Giro dell'Appennino, ecc. Una biografia lo cita come " Il Campione Silenzioso".

Il nostro impegno di oggi, e delle future edizioni, è dedicato a questi Campioni Canavesani che salutiamo sportivamente rendendogli un caloroso e dovuto omaggio con una prova non agonistica all’insegna della sportività e dell’amicizia tra appassionati.

Un cenno particolare va al percorso definito da molti cicloamatori eroici, chiaramente non della zona, come:

”spettacolare, variegato, interessante, panoramico, bellissimo, ….dopo l’Eroica il più bel percorso, ecc...",

con attraversamenti interni di ben 3 castelli medioevali (Masino, Albiano d’Ivrea, Roppolo), il perimetro completo di 3 laghi morenici (Viverone, Lago Sirio, Lago di Candia), 35 km di strade bianche – originali poderali di comunicazione tra i Comuni - tra cui spicca la strada delle “carrozze” del Castello di Masino di ben 22 tornanti, il tutto ambientato nell’Anfiteatro Morenico di Ivrea di origine glaciale (900.000 anni fa) che rappresenta un’Area di grande fascino paesaggistico e naturalistico, unica al mondo per stato di conservazione, ampiezza e morfologia del terreno, come ripetutamente riconosciuto da importanti studiosi di geologia sin dal 1869 (Sacco, Gastaldi, Baretti, Penck, Zienert, ecc).

Team Fuori Onda Bike—Albiano d’Ivrea

www.lacanavesanadepoca.it

  • Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006. Collaboratore della rivista ALP dal 2007 al 2010. Collaboratore del sito www.snowboardplanet.it nel 2007. Facebook: Giancarlo Costa

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