Abu Dhabi Tour: a Madinat Zayed vittoria di Andrea Guardini, Bennati, Palini, Canola e Viviani nei primi dieci

Di GIANCARLO COSTA ,

Il vincitore della prima tappa Andrea Guardini (foto cyclingnews)
Il vincitore della prima tappa Andrea Guardini (foto cyclingnews)

E' la gara di chiusura della stagione 2015 del ciclismo internazionale, la prima edizione dell’Abu Dhabi Tour, organizzata da RCS/Gazzetta dello Sport. In gara tanti protagonisti di questa stagione, dal fresco Campione del Mondo Peter Sagan, al duo dell'Astana Fabio Aru vincitore della Vuelta e Vincenzi Nibali vincitore del Lombardia. Parterre de Roi dunque al cospetto degli sceicchi e pazienza se le condizioni della gara sono estreme per il vento e il caldo, come detto da Sagan in conferenza stampa. La tappa di 160 km è stata ridotta di 14,5 km proprio per questi motivi.

Tappa caratterizzata dalla fuga di giornata di 6 corridori, prosciugati dal vento caldo, contrattacco del tunisino Rafaa Chtioui, che rimane da solo anche con un vantaggio di 2 minuti, con il gruppo che rimonta e solo all'ultimo chilometro lo raggiunge spegnendo i suoi sogni di gloria. A questo punto volatona di gruppo, con Peter Sagan che si fa vivo all'ultimo davanti, per essere saltato da Andrea Guardini dell'Astana che vince in 4h21'11”, 2° il belga Tom Boonen e poi tanta Italia nei primi dieci, 3° Daniele Bennati, 4° Andrea Palini, 5° Marco Canola, 6° Edwin Avila, 7° Elia Viviani, 8° José Joaquín Rojas, 9° Michael Schwarzmann e 10° lo sloveno Luka Mezgec.

  • Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006. Collaboratore della rivista ALP dal 2007 al 2010. Collaboratore del sito www.snowboardplanet.it nel 2007. Facebook: Giancarlo Costa

Può interessarti