2a tappa Mongolia Bike Challenge: Deho più forte della sfortuna
Di ALBERTO ,
Tappa spettacolare in tutti i sensi la seconda della prima edizione del Mongolia Bike Challenge. Per il vincitore della prima tappa si parte subito in salita. Al 4° km, dopo appena 10 minuti dalla partenza, Marzio Deho fora la ruota anteriore e perde 11 minuti. Dall'ultimo posto inizia così una rabbiosa rimonta con il coltello tra i denti.
Intanto dalla testa si stacca un gruppetto di 9 atleti con i mongoli Naran e Tuupkhangai, il polacco Ossowski e gli spagnoli Abellan Ossenbach e Heras. Quest'ultimo gareggia con una vistosa fasciatura al polso per una forte tendinite.
Al 45° minuto Deho ha un ritardo di 3 minuti. Alle 09.33, dopo un'ora di gara, è ad appena 1 minuto e 20 secondi dai leaders. Alle 09.38 si consuma la rincorsa e Deho rientra nel gruppo di testa. A questo punto la vittoria di tappa è una contesa tra Mongolia, Spagna, Italia e Repubblica Ceca.
Al 91° km Tuupkhangai, dopo aver tirato il gruppo di testa per la gran parte della tappa, fora la posteriore. La sua unica camera d'aria di scorta è forata anch'essa. Si consuma così una scena drammatica, con il manager della squadra mongola che attende sconsolato vicino al proprio atleta senza toccarlo, per evitare penalità, sotto gli occhi attenti della direzione di gara.
Tuupkhangai deve attendere così l'arrivo dei compagni per poter risolvere il problema e ripartire, perdendo 14 minuti.
Al 2° ristoro arriva in testa il gruppo di Deho, Heras e Kopka. Ma all'82° chilometro Deho decide di salutare la compagnia e affondare, staccando subito gli inseguitori. Da qui in avanti va via in solitaria fino al traguardo, dove arriva con un vantaggio di 14 minuti.
Gli ultimi chilometri sono davvero spettacolari. Si percorre un lungo serpentone senza fine, con saliscendi in sequenza, che portano al promontorio di Tsagaan Suvarga in un paesaggio maestoso e coinvolgente.
Le parole dei protagonisti
Marzio Deho
Come ieri anche oggi due gare in una.
Anche oggi è stata durissima, ma l’arrivo è davvero spettacolare. Un incredibile canyon che ricorda quelli famosi degli Stati uniti. La tappa è stata durissima, come ieri. Nell’ultima parte c’è moltissima sabbia e tôle-ondulée; davvero massacrante.
Come sei riuscito a liberarti degli avversari?
E’ stata una selezione naturale. Il percorso era impegnativo anche in pianura. Ho avuto subito un problema nei primi chilometri dopo il via. Ho forato subito, poi ho tirato a morte per rientrare sulla testa del gruppo. Una volta raggiunti sono stato un po’ con loro prima di scattare.
Adam Ossowsky
Una giornata positiva oggi.
Ieri è stata una giornata terribile per me. Sono caduto subito sulla prima salita ed ero veramente demoralizzato. Oggi è stata una grandissima rivincita per me, in una tappa davvero superba. Un posto magnifico per festeggiare un risultato così entusiasmante.
Le classifiche